Il giallo Bergamini
NON UN SUICIDIO, MA UN OMICIDIO L’EX FIDANZATA RISCHIA IL PROCESSO
avesse aspettato per “consegnare” le prove del delitto) si arrivò nel novembre 2017 all’incidente probatorio (accettato pure dai legali della Internò) dall’esito sconvolgente. I professori Antonello Crisci, Carmela Buonomo e Maria Pieri, spiegarono: Bergamini sarebbe stato prima narcotizzato, poi soffocato «verosimilmente con una busta di plastica» e infine «adagiato sull’asfalto a pancia in su», quando «era già morto o in limine vitae». Solo in seguito il camion l’avrebbe schiacciato parzialmente con le ruote, in modo da mettere in scena l’investimento e quindi il suicidio. Il movente? Questione d’onore, perché Bergamini aveva osato lasciare Isabella dopo essersi messa con lei quando era minorenne. In mezzo ci sarebbero stati anche due aborti.
Scenari futuri
La Internò ha sempre respinto ogni accusa, restando ferma nella sua versione. Eppure la relazione dei periti aveva spiegato come solo la parte sinistra dell’addome di Bergamini sia “scoppiata” sotto il peso della ruota destra del camion. Dinamica incompatibile con l’investimento: in quel caso il povero Denis sarebbe stato maciullato, mentre fu ritrovato coi vestiti integri, ancora ben pettinato e persino con l’orologio funzionante. Facciolla aveva così indagato la Internò (19enne nel 1989) con accuse gravissime: concorso in omicidio con persone rimaste ignote, più le aggravanti della premeditazione, della crudeltà per via delle azioni compiute e dei motivi abietti e futili (la fine della loro relazione). Resta da capire come mai adesso il pm da un lato ipotizza un delitto compiuto da più persone e dall’altro archivia la posizione di due indagati. E infatti Fabio Anselmo, avvocato della famiglia Bergamini (il papà Domizio è morto, la battaglia la sta continuando la sorella Donata), dopo aver saputo delle novità dai giornalisti, ha dichiarato: «Chiederemo subito l’accesso agli atti, poi valuteremo il da farsi». Quanto alla Internò, ha 20 giorni per chiedere di essere interrogata. Poi sarà il gup a decidere sul rinvio a giudizio, aprendo le porte al processo. Bergamini, suo malgrado, continuerà a fare notizia. Per avere giustizia e mettere la parola fine non sono bastati 31 anni... 3’35’’