Dall’Italia al Super Bowl Sport e musica vanno insieme
Da Tyson a Totti, da Rossi fino a Cristiano Ronaldo: tanti sportivi top sono stati protagonisti dello show Zlatan giovedì canterà insieme con l’amico Mihajlovic
l Festival di Sanremo sta all’Italia come il Super Bowl sta all’America? Non è proprio così ma in termini di audience stiamo parlando degli eventi di punta di due mondi lontani e anche di un ribaltamento di valori: da una lato un contenitore agonistico con un intermezzo di spettacolo (il canonico Halftime Show, in qualche caso più seguito della partita stessa), dall’altro un evento musicale che ricorre sempre più spesso a contributi (e contributori) sportivi. In entrambi i casi la S iniziale sta per soldi. Quelli che portano gli sponsor (un’altra S): l’equivalente di 4,5 milioni di euro per spot da 30 secondi negli Usa, fino a 220.000 euro per spot da 15 secondi in Italia.
Il 7 febbraio scorso circa 25.000 spettatori hanno assistito all’edizione n. 55 del gran finale del football nell’immenso Raymond James Stadium di Tampa Bay, solo gli addetti lavori (giustamente) si schiereranno sotto il palco del ristretto Teatro Ariston per il Festival n. 71. La crisi Covid, che c’è su entrambe le sponde dell’Oceano, si vede soprattutto in Italia. Ma noi ci teniamo stretti il nostro modello.
Fiorello e io siamo felici di portare cinque serate di serenità e di belle canzoni
Igrande imbarazzo a pochi giorni da Londra 2012, avrà la possibilità di raccontare la sua versione davanti al pubblico più vasto d’Italia: ascolti garantiti, polemiche pure. È il sale del Festival. A proposito di «riabilitati»: circola la voce di una presenza di Beppe Signori, appena assolto a Piacenza dall’accusa di frode sportiva e uscito per prescrizione dal processo di Cremona per associazione a delinquere nel calcioscommesse. Ipotesi smentita dall’organizzazione e dal diretto interessato. Se Milano è unita a Sanremo dalla figura di Ibra, il filo che la congiunge a Cortina si annoda in 5 cerchi. Olimpiade invernale 2026. Manca tanto tempo, sì, ma nemmeno troppo: è ora di scegliere il logo ufficiale. Chi presenterà le due versioni finaliste? Niente meno che il duo Pellegrini-Tomba, sabato. Poi toccherà al pubblico votare, e avrà la possibilità di farlo per due settimane su sito e App di Milano-Cortina 2026. Il risultato sarà annunciato in una puntata speciale dei “Soliti Ignoti” su Rai1. Ibra farà dunque da apripista, per usare una metafora cara a Tomba. Raccogliendo le prime impressioni tra gli addetti ai lavori, sono in tanti a pensare che il Festival sia rischioso anche per un tipo sicuro di sé come Zlatan. Su quel palco, dal 1999 a oggi – i primi calciatori a camminarci sopra furono Del Piero e Mancini – sono passati molti sportivi top: da Tyson a CR7, da Rossi a Totti, da Baggio alla Pennetta. Qualcuno se l’è cavata bene, qualcun altro è rimasto un po’ schiacciato da una grandezza che non comprendi a fondo fino a quando non ci sei dentro. «Mangiare o essere mangiati», ripete sempre Ibra ai giovani del Milan, quando vuole che il loro carattere venga fuori. Chissà se avrà fame anche qui in riviera.
Io e Ama ormai qui siamo inseparabili Neanche Renzi secondo me riuscirebbe a dividerci
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