La Gazzetta dello Sport

«Pazienza e lavoro, si vince soltanto così E resto in Federciclo»

- Di

Il c.t. azzurro: «Sono un uomo-squadra e con il presidente Dagnoni ho già parlato per proseguire insieme nel segno della continuità. Il ciclismo italiano è sempre appetibile» e c’è una persona felice dell’inizio scoppietta­nte dei nostri corridori questa è Davide Cassani. Lui che dal 2014 è il coordinato­re di tutte le Nazionali ed è in attesa di ...novità dopo il cambio al vertice della Federcicli­smo con l’arrivo di Cordiano Dagnoni, che il giorno della sua elezione aveva comunque chiarito che, fino a Tokyo, non si sarebbe toccato nulla. «Io sono a disposizio­ne - dice il c.t. -, sono un uomo squadra, amo quello che faccio e se posso essere utile...sono qui. I risultati stanno dimostrand­o che il lavoro che è stato fatto anche nella gestione precedente è stato buono. Con Dagnoni, una persona che conosce molto bene l’ambiente, abbiamo già avuto qualche colloquio e siamo a buon punto per proseguire nel segno della continuità, anche se c’è tempo per ragionarci».

S3Cassani,

come si spiega un inizio di stagione così luminoso dei nostri, tra l’altro quasi tutti abbastanza giovani?

«Lo dico da parecchio che ci vuole pazienza e serve tempo: con il lavoro i risultati arrivano. E noi abbiamo lavorato bene. A nessuno va messa troppa pressione, ognuno ha un percorso di maturazion­e differente».

3L’Italia

è la nazione con più corridori nelle squadre World Tour, anche se al piano di sotto, dalle Continenta­l in giù tante formazioni faticano.

«Il Covid ha creato molte difficoltà, ma un dato di fatto è lampante: il ciclismo italiano è appetibile. Siamo l’unica nazione che ha almeno un corridore 3Significa che il futuro per il nostro ciclismo è più roseo? «Sono convinto che tra un po’ ci sarà anche un’italiana tra le squadre World Tour: sarebbe un bel segnale».

3Al

momento però siamo senza un uomo di punta nella grandi corse a tappe capace di sostituire Vincenzo Nibali. «Abbiamo perso 3-4 anni preziosi quando è stato cancellato il Giro d’Italia dilettanti, dal 2013 al 2016, e la base è entrata in difficoltà: per quella categoria a disposizio­ne c’era solo il Giro della Valle d’Aosta».

3Che

lavoro è stato fatto per ovviare a questo problema? «Il calendario delle categorie inferiori è stato arricchito e come ho già detto il ritorno del Giro dilettanti è stato molto importante. Noi con le Nazionali abbiamo aiutato tanti ragazzi. Esempio, lo stesso Davide Ballerini nel 2015, a 20 anni, fu portato al Tour San Luis a fare esperienza. Mi ripeto: per vedere i frutti del lavoro serve tempo».

3Intanto

Sono convinto che tra un po’ avremo un team World Tour: un bel segno

Manca l’erede di Nibali? Scontiamo lo stop di 4 anni al Giro dilettanti

ci godiamo questo 2021 che meglio non poteva cominciare...

«Abbiamo vinto a crono, in volata, in fuga: i ragazzi sono stati strepitosi. Per restare agli ultimi giorni: Ballerini ha fatto un bel salto di qualità in una squadra perfetta per lui e in Bagioli ho sempre creduto: l’ho portato al Mondiale a 21 anni...». 2’57”

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Elettrico Anche il c.t. Davide Cassani, 60 anni, pedala sulla e-bike nelle squadre World Tour e più della metà dei tecnici di queste formazioni sono italiani: qualcosa vorrà pur dire».

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