Eterno Fischnaller Argento a 40 anni per un centesimo
Battuto dal russo Loginov, nato nel 2000 L’azzurro: «Ritiro? Dopo i Giochi in Italia»
ternità, spalanca le tue braccia e accogli una volta di più il mago che ha scoperto l’elisir di lunga vita sulla tavola: e non può essere un oro sfumato per un solo centesimo, praticamente la punta di un dito, a offuscare la nuova impresa di Roland Fischnaller, a 40 anni suonati ancora e sempre ai vertici mondiali, a battagliare con un giovane fenomeno russo, Dimitri Loginov, che ha vent’anni meno di lui. Chapeau.
EMedaglie all’asilo
Quando “Capitan Fisch” ha cominciato a surfare sulle nevi della Coppa del Mondo, nel 1997, il siberiano era ancora nei sogni dei genitori. E quando ha ottenuto il primo podio in Coppa, nel 2001, praticamente la preistoria dello snowboard, l’altro aveva appena compiuto un anno. Basterebbe per consacrare l’argento conquistato nel gigante parallelo di Rogla, in Slovenia, come un ardimento immortale, maturato dopo un percorso perfetto che ha portato Roland a eliminare nei quarti l’olimpionico svizzero Galmarini (per 2 centesimi) e in semifinale il coreano Sangkyum Kim. Peccato soltanto per il tracciato rosso nella run decisiva, mai battuto per tutta la giornata (gli era sempre toccata in sorte quello blu) e rivelatosi infido nelle porte centrali fino a una piccola e probabilmente fatale indecisione: «Era una pista molto difficile — racconterà Fisch — ma sono riuscito a concentrarmi per tutta la giornata. Ho commesso qualche piccolo errore in finale, ma sono molto contento. Certo, se guardo al centesimo un po’ mi rode, poi penso che a settembre farò 41 anni e sono ancora qui a giocarmela: a gennaio andavo piano, ho modificato qualche assetto degli attacchi senza fortuna, perciò sono tornato al vecchio modello». Così, dieci anni dopo il primo, è arrivato il sesto podio iridato, che farà felice la compagna e soprattutto i tre figli: «Adesso hanno due medaglie a testa, quando li ho sentiti dopo la gara non stavano più nella pelle perché la settimana prossima possono portarle all’asilo per farsi belli con i compagni. Lo dedico alla mia famiglia, per loro è un sacrificio vedermi andare via di casa tutti gli inverni».
Desideri del boscaiolo
Semplicità, umiltà, passione. Senza fronzoli, per poter competere con gli occhi di tigre contro avversari che potrebbero essere suoi figli: «Mia madre e la mia compagna me lo ripetono sempre - sorride Roland —: se vuoi continuare a girare il mondo, fai le cose per bene. Io amo il mio sport, fin da ragazzo sognavo di fare l’atleta professionista». Ma il segreto di un successo così longevo risiede ovviamente nella testa: «Lo snowboard a 40 anni è una sfida con me stesso, una ricerca costante dei miei limiti per superarli. Allenarsi a -25° o sollevare 150 kg con lo squat a volte è faticosissimo, ma i risultati poi ti confortano». E malgrado la fame dei giovani leoni, Fisch guarda avanti, molto avanti: all’Olimpiade. E non solo a quella del 2022: «Lo ammetto, i Giochi del 2026 in Italia sono uno stimolo, e poi la pista di Livigno è una delle mie preferite. Non lo nego, penso a quell’appuntamento, ma non lo farò diventare un’ossessione». Anche perché Roland, diplomato alla scuola di carpenteria, e falegname per diletto fino ai vent’anni, dalle esperienze da studente si è ritagliato l’hobby perfetto per staccare dalle pressioni dell’agonismo: «Quando prendo in mano una motosega, sono l’uomo più felice del mondo. Perciò, per rilassarmi, vado nel bosco dietro casa e faccio la legna, scegliendo i tronchi più vecchi». Di giovane, del resto, c’è già il suo spirito. 2’54”
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La dedica «Ai miei tre figli, con la sesta medaglia ora ne hanno due a testa»
La passione «Per combattere la tensione, taglio la legna nei boschi»