La Gazzetta dello Sport

IL NUMERO

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92

l gol che eleva Cristiano Ronaldo alla stessa altezza di Pelè arriva a un soffio dal gong. CR7 è come quei pugili di cui non ti puoi mai fidare, perché quando sembrano al tappeto si rialzano e nonostante la stanchezza riescono ancora a trovare la forza per il colpo del k.o. Un campione di razza non rinuncia mai alla sua gioia personale, la rete, anche se la sua squadra è già sul 2-0 e stavolta stranament­e non c’è bisogno di lui per battere una piccola. Nessuno può mettere Cristiano in un angolo, soprattutt­o se in palio c’è una classifica da scalare, quella delle marcature realizzate in carriera, e un’altra da difendere, quella del re dei bomber della Serie A.

Record CR7 è l’unico ad aver segnato 20 reti per 12 campionati di fila

Il duello Con Lukaku sfida per scudetto e titolo di capocannon­iere

IUn trono per due

Ronaldo adesso è a quota 767, la stessa cifra raggiunta da O Rei: un terzo posto da condivider­e ma solo per poco, perché nel mirino del Re portoghese, che a 36 anni si sente ancora lontano anni luce dalla pensione, ci sono già l’abbordabil­issimo Romario (772) e il più dimangiato, stante (ma non irraggiung­ibile) Bican (805). Il gol numero 767 è il ventesimo realizzato in questo campionato, che permette a Ronaldo di diventare l’unico giocatore ad aver segnato almeno 20 centri in ciascuna delle ultime 12 stagioni nelle top 5 leghe europee. Un altro segnale della grandezza di un calciatore che insieme all’eterno rivale Messi ha dominato la scena calcistica degli ultimi 15 anni e al momento non pare avere intenzione di abdicare.

Zampata finale

Cristiano ha alternato cose belle e altre meno nel corso dei novanta minuti: un palo, un gol due controlli facili sbagliati e anche una punizione tirata bene, che per una volta non s’è infranta sulla barriera ma ha costretto Provedel a un buon intervento. Poi il sinistro su invito di Bentancur al tramonto dell’incontro, che non ha lasciato scampo al portiere dello Spezia. Con CR7 in campo non è mai finita, un monito che vale anche per il tricolore e per la gara di ritorno degli ottavi di Champions League con il Porto, che si giocherà tra una settimana all’Allianz Stadium.

Fino alla fine

«Questa vittoria ci porta positività, fiducia e una bella atmosfera

nello spogliatoi­o. Chi non crede allo scudetto non accenda la tv e non guardi le nostre partite, perché finché ci saranno punti a disposizio­ne noi ci proveremo. Poi se non ci riusciremo faremo i compliment­i a chi ha vinto. Però lotteremo fino alla fine», è il messaggio lanciato da Alvaro Morata, l’uomo che ha spaccato la partita entrando dalla panchina e segnando in un minuto. Un pensiero condiviso da Cristiano e dal resto della squadra. Lo spagnolo insieme a un ritrovato Bernardesc­hi ha cambiato il volto della sfida, il portoghese l’ha sigillata con uno dei suoi soliti tiri mancini.

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