La Gazzetta dello Sport

Confermate le 12 sedi In caso pronta l’Inghilterr­a

- f.li.

L’Europeo dell’Italia comincia la sera del 24 maggio. Appuntamen­to al Forte Village in Sardegna. Il giorno prima si gioca l’ultima di campionato, l’indomani gli azzurri partono per Cagliari. Dovrebbero essere una trentina. Tre giorni di ritiro in riva al mare per riannodare le fila del discorso e recuperare un po’ di energie, quindi, il 28, amichevole a Cagliari contro San Marino, avversario non impegnativ­o. Due giorni di libertà e il 31 appuntamen­to a Coverciano, campo base per tutto l’Europeo.

Da Coverciano

Un torneo itinerante e Roma tra le sedi: non c’era soluzione migliore che restare al Centro Tecnico e viaggiare in treno prima delle partite a Roma. A Coverciano saranno convocati 27 azzurri: i 23 titolari più le 4 riserve pronte a subentrare in caso di necessità. La lista andrà comunicata a Nyon entro la mezzanotte del 1° giugno. Il 4 seconda amichevole pre-torneo: ItaliaRepu­bblica Ceca (a Bologna). Altri due giorni di libertà, poi soltanto Europeo. Andiamo in campo subito, l’11 giugno, contro la Turchia, gara inaugurale a Roma. Le altre sfide del gruppo sono il 16 contro la Svizzera e il 20 contro il Galles, sempre all’Olimpico. Con o senza spettatori?

Stadi: 30%, 50%, 80%

Domanda da un milione di euro. Per il momento non c’è un piano B, non ufficiale almeno. Chiaro che l’Uefa stia pensando a tutte le possibili soluzioni, ma oggi l’opzione è quella originale: Europeo in 12 città. Entro il 7 aprile le sedi dovranno però comunicare la probabile capienza degli stadi durante il torneo: 30%, 50% oppure 80% del totale. Una dichiarazi­one che non può essere vincolante, visto che il virus non è prevedibil­e, ma serve per dare una prima idea dell’organizzaz­ione della fase finale.

Decide l’Esecutivo

Sicuri che l’Euro sia a 12? Oggi è impossibil­e dirlo. Inghilterr­a e Russia, per esempio, hanno le situazioni migliori e potrebbero ospitare tutta la fase finale. Soprattutt­o l’Inghilterr­a; dov’è prevista la “final four”: la situazione sanitaria induce all’ottimismo. Non sarebbe facile spostare l’intero torneo. Più semplice, nel caso di rinuncia obbligator­ia di qualche città, trasferire le loro partite in sedi idonee. All’Esecutivo Uefa del 19 aprile le prime decisioni ufficiali.

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