La Gazzetta dello Sport

Il City è una meraviglia Poker al Wolverhamp­ton Sono 21 vittorie di fila

- di Stefano Boldrini CORRISPOND­ENTE DA LONDRA

Mahrez scatenato, doppietta di Gabriel Jesus nel finale, Pep prepara il derby a +15

C’è un’immagine di questo 4-1 del Manchester City sul Wolverhamp­ton, successo numero 21 di fila della banda di Guardiola, che vale come spot di una squadra portatrice del miglior calcio del momento. Succede a metà primo tempo, quando Sterling perde un pallone in modo banale e scatta come una molla, all’indietro per recuperarl­o. L’attaccante inglese divora quaranta metri, compie la sua missione e torna all’assalto. Il Manchester City è questo. Un’applicazio­ne feroce dei principi del suo maestro. Pressing altissimo anche al 90’, quando le gambe potrebbero essere di marmo. Il Wolverhamp­ton, capace di pareggiare dopo un’ora con il primo tiro in porta della sua serata, dopo aver chiuso i 45’ iniziali con tutti zero nelle caselle – conclusion­i, angoli, pericoli -, viene schiantato dal rullo compressor­e del City. Il 2-1 all’80’ diventa 4-1 al 93’. Bisogna solo alzarsi in piedi e applaudire, anche di fronte alla tv di casa: chi ama questo sport non può restare indifferen­te di fronte allo spettacolo che i leader della Premier hanno in cartellone dalla fine di novembre.

Record e derby

Ventuno successi di fila. Ventotto gare senza incassare sconfitte, nuovo record del club. Spiattella­no questi numeri a Guardiola di fronte alle telecamere, ma la sua risposta è: «United». Già. Domenica c’è il derby e potrebbe mettere la parola fine al discorso titolo. Stasera, impegnata sul campo del Crystal Palace, la banda di Solskjaer potrebbe riportarsi da – 15 a – 12.

Un divario enorme, ma Guardiola non vuole mollare la presa. Non bluffa: lui è così ed è la sua forza. Il City è a sua immagine e somiglianz­a. Il primo tempo contro il Wolverhamp­ton, reduce da cinque match senza k.o., è imbarazzan­te. Si gioca a una porta. La stranezza è che ci scappi solo un gol, anzi un’autorete: la firma è di Dendoncker, che si allunga per anticipare Sterling sul cross di Mahrez, autentico mattatore della serata. Il Wolverhamp­ton è soffocato. Finisce sempre sott’acqua. I muscoli da rugbista di Traoré – sarebbe interessan­te conoscere il barbiere dello spagnolo – restano inoperosi. Il City domina anche se De Bruyne non ha ancora il motore al top e Jesus è inesistent­e: a un certo punto ti chiedi se sia sceso in campo.

I gol

La ripresa è nel segno del primo tempo. Rui Patricio è bravissimo sulla rasoiata di De Bruyne e concede il bis sull’assalto di Mahrez. All’improvviso, l’1-1. Punizione per i Wolves: tocco delizioso di Moutinho, capocciata di Coady che si lancia in un urlo liberatori­o. Non segnava dall’aprile 2018. La reazione del City è impression­ante. Jesus sbaglia due volte, Sterling sfiora il gol di tacco e poi colpisce il palo esterno. Il Wolves pensa di aver superato la burrasca, ma una splendida azione MahrezWalk­er permette a Jesus di riscattars­i: la botta del brasiliano è imprendibi­le. Entra Gundogan. Il City non molla e al 90’ ecco il 3-1, firmato da Mahrez, a furor di popolo Man of the Match. Il Wolverhamp­ton è al tappeto e al 93’ c’è il 4-1 di Jesus, con la benedizion­e della VAR che nel finale del primo tempo aveva annullato il 2-0 di Laporte. Grande calcio. Grande City. Grandissim­o Guardiola.

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GETTY IMAGES Festa Gabriel Jesus esulta con l’assist-man Kyle Walker dopo il prezioso gol del 2-1

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