Salernitana a secco tra errori e rabbia E la Spal la scampa
Di Tacchio sciupa un rigore nel finale: terzo sbaglio di fila per la squadra di Castori. Poi Irrati ne nega uno evidente
Il veleno è tutto nella coda di una partita equilibrata perché la Spal ha protestato per un rigore concesso allo scadere (intervento di Berisha su Anderson) ma fallito da Di Tacchio e per la Salernitana è il terzo tiro consecutivo dagli undici metri non sfruttato dopo gli errori passati di Djuric e Tutino; poi la stessa Salernitana è andata su tutte le furie per una clamorosa svista dell’internazionale Irrati e del suo primo assistente Rossi che hanno sorvolato su un netto fallo di mano di Sernicola. E così la partita è terminata con una pareggio che ha permesso alla Salernitana di conquistare l’ottavo risultato utile di fila ed ha frenato la crisi della Spal che, nonostante il sesto pareggio nelle ultime nove gare, è più lontana dalla zona promozione. Castori ha puntato sulla continuità con due sole novità: la fantasia di Kiyine (deludente però) ed i centimetri di Djuric con la riconferma di Adamonis tra i pali.
A specchio
Marino ha cambiato modulo e si è schierato a specchio rispetto alla Salernitana: Vicari in difesa, Sala spostato sulla linea dei centrocampisti con Sernicola a destra e Segre al posto dello squalificato Mora (in tribuna per sostenere i compagni). Le scelte di Marino sono servite a limitare gli spazi agli avversari. A centrocampo la Salernitana ha provato a prendere il sopravvento grazie al dinamismo di Coulibaly e Di Tacchio. La Salernitana ha fatto qualcosa in più nella prima mezz’ora ed Aya ha avuto l’occasione per sbloccare il punteggio mentre la Spal ha controllato e prima dell’intervallo ha costruito le azioni migliori con Asencio e Paloschi (Adamonis sempre attento). Nel secondo tempo la Spal ha tentato di fare qualcosa in più, Castori ha cambiato modulo con Anderson dietro le punte, Adamonis è stato decisivo su Segre prima del polemico finale.