La Gazzetta dello Sport

Provate a prendermi

BERNAL CAMPAGNA D’ITALIA DA LAIGUEGLIA VEDE IL GIRO «LO ASCOLTAVO ALLA RADIO»

- di Alessandra Giardini

Il colombiano al via della classica di apertura: subito sfida con Nibali, Pinot e Ciccone. «Devo ritrovare il piacere di scattare. Da bambino sentivo con papà la cronaca delle tappe e immaginavo le montagne»

Èsempre una strada attorcigli­ata sul mare della Liguria a dirci che davanti a noi c’è la primavera, ci sono le corse, c’è una stagione di ciclismo che sta per prenderci il cuore. La tradizione italiana vuole che sia il Trofeo Laigueglia a tirare su il sipario. Poi a ruota arriverann­o i grandi classici. Sabato la più giovane fra le bellissime, la Strade Bianche, che era già leggenda appena nata. Seguita dalla Tirreno-Adriatico, che quest’anno vedrà lottare fra loro giganti come Nibali, Bernal e Pogacar. Per approdare alla primavera vera, sabato 20, quando da Milano si arriverà a Sanremo nella prima Monumento dell’anno.

Non è un caso che ci siano così tanti campioni alla partenza, questa mattina da Laigueglia. Thibaut Pinot, il francese innamorato dell’Italia, si concede un primo assaggio. Si troverà subito di fronte Vincenzo Nibali, e con lui Giulio Ciccone, che vincendo a Laigueglia lo scorso anno si era immaginato una stagione da favola e invece fu l’unico raggio di luce in una lunga notte. Ma ci saranno anche gli italiani che hanno già assaporato la vittoria in questo 2021, Davide Ballerini e Andrea Bagioli.

E ci sarà un italiano che viene dall’altra parte del mondo come Egan Bernal, che in maglia gialla sugli Champs-Élysées scelse la nostra lingua per dire grazie al Paese che lo aveva cresciuto. Aveva ventidue anni ed era appena diventato il più giovane vincitore di un Tour de France, il primo colombiano. In Italia era arrivato quattro anni prima, nel 2015, con un volo notturno che lo aveva portato a Catania, dove l’ex profession­ista Paolo Alberati l’aveva accolto a casa sua e portato per la prima volta al mare. E poi lo aveva fatto correre, lui che fino a quel momento era andato soltanto in mountain bike: in Sicilia aveva vinto la Granfondo dei Megaliti, e poi si era spostato in Toscana, dove aveva vinto ancora. «Era una corsa con gli sterrati e un bel nome, si chiamava Sognando il Giro delle Fiandre».

Oggi, che ha ventiquatt­ro anni, Bernal ha già conosciuto anche l’altro lato della gloria, quello del vuoto e della solitudine. E la scelta di aprire una lunga stagione nella sua patria adottiva e di debuttare finalmente al Giro d’Italia fa parte di una precisa strategia: Egan è qui per ritrovare il meglio di sé, e le certezze che ha smarrito.

3Bernal, arrivare al Giro da vincitore del Tour vuol dire arrivare da grande favorito. «Non ci sono soltanto io. E’ una corsa durissima, e il percorso di quest’anno non fa eccezione. Il mio obiettivo per il Giro è tornare a essere l’Egan a cui piaceva scattare, l’Egan che non aveva paura di staccarsi. Sul Ventoux la schiena non mi ha dato troppo fastidio. Purtroppo so di dover convivere con il dolore, almeno per quest’anno. L’unica cosa che voglio fare è godermi questa corsa che già da diversi anni volevo fare. E come viene viene».

3 Sarà difficile sfuggire alle pressioni.

«Mi sto preparando al cento per cento per arrivare bene al Giro, ma ovviamente anche gli altri si preparano per vincere, non parto da solo».

3Come se lo immagina? «Ho quasi paura a immaginarl­o. Tutte le volte che dovevo correrlo è sempre successo qualcosa a impedirmel­o. Ma questa volta non sarà così: non vedo l’ora. Per me è sempre bellissimo correre qui perché ho tanti amici, conosco un po’ le strade e soprattutt­o perché mi vengono in mente tanti ricordi. Gli anni in cui sognavo di diventare un corridore in Europa».

3Sognava di vincere il Tour? «All’inizio facevo persino fatica a credere di averlo vinto. Non ero preparato a farlo in quel momento, non ci avevo pensato. Sì, mia madre mi diceva che avrei vinto il Tour, ma

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BETTINI 3 Legatissim­o al nostro Paese 1. Egan Bernal, 24 anni, beve un caffè nella sua Colombia: lo scalatore della Ineos-Grenadiers è nato a Bogotà 2. Un giovanissi­mo Bernal sull’Etna in mountain bike: siamo nel 2015. È stato argento Mondiale jr nel 2014 3. Il colombiano dopo la vittoria al Gran Piemonte 2019 a Oropa, la salita di Pantani, tre mesi dopo il Tour
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BETTINI Scalatore puro È forte anche a crono Egan Bernal, 24 anni, all’Etoile de Besseges seguito da Nibali e Uran ●

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