La Gazzetta dello Sport

LE RAGIONI DI GRAVINA LA FOLLE LINEA DEI CLUB

- di Stefano Barigelli

Il calcio dell’assurdo ha scritto un’altra pagina avvilente. La Lega se ne è infischiat­a del ragionevol­e invito a rinviare Lazio-Torino pronunciat­o da Gravina...

Il calcio dell’assurdo ha scritto un’altra pagina avvilente. La Lega, infischian­dosene del ragionevol­e invito a rinviare Lazio-Torino pronunciat­o da Gravina, ha deciso di imboccare con ostinazion­e la strada dell’ipocrisia, lasciando in programma la partita già sapendo che non si sarebbe disputata, se non in altra data. Tutto in nome di una presunta e incomprens­ibile difesa del campionato, non si sa bene contro quale nemico. Contro il buonsenso, di sicuro. Il Torino cosa avrebbe dovuto fare? Secondo il Consiglio di Lega avrebbe dovuto violare le leggi dello Stato, infrangere il divieto della Asl, arrivare a Roma e rischiare quindi anche penalmente. Una follia. Detto che Lazio-Torino finirà per essere giocata nelle prossime settimane come tutti già sanno, questi due giorni hanno riproposto alcune questioni. Intanto il tema della governance della Lega: così com’è non funziona. Chi oggi la guida deve rispondere anche a presidenti senza un minimo di visione che non sia l’interesse personale, strenuamen­te protetto a costo di lasciare affondare il calcio italiano in una mediocrità da cui sarà difficile tirarlo fuori. Perciò serve, subito, l’ingresso dei fondi. L’altro tema è la revisione del protocollo: il principio che il pallone prescinda dal Paese, dall’andamento della pandemia e perfino dalle Asl è sbagliato. Siamo in piena terza ondata Covid, aggravata da varianti molto più contagiose. Il campionato va difeso con misure adeguate, non con follie come quella di ieri. Altrimenti tra qualche anno non ci sarà più nulla da difendere.

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