Gazidis in prima linea, Maldini va in tackle
A.d. nel mirino. Paolo: «Non ne sapevo nulla». Scaroni verso le dimissioni in Lega «Accettato l’invito»
l Milan è stato l’ultimo club di A ad abbandonare la nave che affondava. Al contrario Ivan Gazidis era stato il secondo rappresentante “italiano”, subito dopo Agnelli, a prendere posizione sulla Superlega. Il presidente bianconero aveva sinteticamente lanciato il progetto nella nota diffusa domenica dopo la mezzanotte, l’a.d. del Milan martedì ha argomentato il suo pensiero in una lunga lettera agli sponsor rossoneri. «Il Milan è lieto di confermare di essere uno dei dodici club che si sono uniti per dare vita a una nuova competizione…rappresenterà l’inizio di un nuovo entusiasmante capitolo». Nella lettera firmata Gazidis, che agiva con il favore di Elliott (ma senza informare il d.t. Maldini: da qui il nuovo scontro) venivano sottolineate le ragioni dell’adesione: «La Superlega fornirà valore e supporto all’intera piramide del calcio». Solo ieri all’ora di pranzo, dopo il dietrofront dell’Inter e le parole di Agnelli alla Reuters, è arrivato anche il comunicato d’addio del Milan, che trovate interamente qui sotto. In sintesi: «Abbiamo accettato l’invito per tutelare gli interessi del club e della nostra tifoseria. Il cambiamento non è facile, ma l’evoluzione è necessaria per progredire...
I●Abbiamo accettato l’invito a partecipare alla Super League con la genuina intenzione di creare la migliore possibile competizione per i fan di tutto il mondo, per tutelare gli interessi del Club e della nostra tifoseria. Il cambiamento non è facile, ma l’evoluzione è necessaria per progredire. Ma la voce dei tifosi è stata forte e il nostro Club deve rimanere sensibile all’opinione di chi ama questo meraviglioso sport. Continueremo ad impegnarci per definire un modello sostenibile per il mondo del calcio. dalla Superlega è stato un bene per tutti. È una decisione presa guardando alla nostra gente e alla famiglia dell’Atletico Rimaniamo sensibili all’opinione di chi ama questo sport e continueremo ad impegnarci attivamente per definire un modello sostenibile per il mondo del calcio».
Tra le righe
Proprio Gazidis era stato uno dei manager più attivi nell’ideazione del piano: uno dei più vicini ad Agnelli e Perez. Gazidis, sudafricano ma inglese d’adozione, per anni a.d. Arsenal (tra le prime a defilarsi…) e in precedenza tra i fondatori della Mls americana. Non a caso è stato lui a finire nel mirino di Ceferin, presidente Uefa. Un ruolo di primo piano nella Superlega che nella nota rossonera è ridimensionato: il Milan è stato, semplicemente, invitato. E un invito così, filtra ora, non è facile da declinare. E che avrebbe comunque fatto gli interessi del club, la cui strategia rimane orientata al cambiamento. orgoglioso di far parte del calcio, abbiamo dimostrato che le cose importanti non sono i soldi, ma tifosi, giocatori, allenatori
Maldini vs Gazidis
I tentativi di rivoluzione dell’a.d., finora, sono sempre finiti in disfatta: Rangnick, la Superlega. In entrambi i casi è andato contro il d.t. Maldini, durissimo ieri a Sky: pare che già nel pomeriggio tra i due fossero volate parole grosse; dal Milan ribadiscono invece una comunione di intenti solida (versione confermata anche da Pioli: «Nessuna crepa interna, ora le istituzioni internazionali devono avviare una riflessione»). Ma ecco Paolo: «Non sono mai stato coinvolto nelle discussioni per la Superlega, l’ho saputo domenica sera come tutti. Si è decisa a un livello più alto del mio ma non mi esenta da scusarmi con i tifosi. I ricavi sono importanti ma fin dove ci possiamo spingere? Sicuramente non cambiando i principi dello sport». Ed è ovvio che oggi sia Maldini a uscirne vincitore. Il ruolo di Gazidis, che comunque ha agito col favore della proprietà, non è detto rimanga altrettanto stabile.
ILCOMUNICATO
Retromarcia Il Milan è stato l’ultimo club italiano a tirarsi indietro
Il ruolo di Scaroni
Solo qualche giorno prima di Maldini, il progetto era stato chiaro anche al presidente Scaroni. Che oltre alla prima poltrona del club, occupa un posto anche nel consiglio di Lega. Una posizione meno scomoda degli atri dirigenti coinvolti nel caso: il Milan, con Scaroni, ha sempre sposato il progetto fondi in favore della A, senza retromarce dettate da interessi singoli. E, per sua volontà, il Milan aveva inserito nella sua adesione alla Superlega una clausola: ok, purché non vada contro il benestare di Figc e Uefa. Probabile che nella prossima assemblea presenti le proprie dimissioni da consigliere: ma per questi motivi, non è detto che vengano accettate. 2’51’’