Lo sport è lealtà non egoismo Per fortuna è saltato tutto
ortunatamente il progetto Superlega è saltato... In questi giorni abbiamo sentito Florentino Perez dire che volevano salvare il calcio con la Superlega, che avrebbe «fatto bene a ogni livello». Mi perdoni, señor presidente, sarò americano e avrò pure 85 anni, ma riesco ancora a riconoscere la differenza fra il letame e il cioccolato. Lo sport è lealtà, memoria storica, tradizione.
Si chieda come mai tutto il mondo del calcio si è unito contro di lei e la “sporca dozzina”, come l’ha definita l’Uefa. Volete la Superlega? Potete farla, ma senza spacciare l’egoismo per
Faltruismo, il cinismo per pietà, l’avidità per generosità. Credo che la soluzione stia in una sola parola, che ripeto da quando sono in Italia, ormai quasi 50 anni: calendario. Per me le interruzioni del campionato di calcio per le Coppe e le nazionali sono una follia. Una cosa alla volta! Cinque mesi di campionato, due gare alla settimana se volete, da settembre a gennaio. Poi tre mesi di coppe da febbraio ad aprile. Infine due mesi solo per le nazionali, maggio e giugno. Un mese di riposo, luglio. Un mese di preparazione per l’anno successivo, agosto. È così difficile? Partite più belle, meno infortuni, più ritmo, più corsa. Qualcuno mi chiede se la Superlega sarebbe stata come la Nba. Rispondo che chi proponesse alla Lega americana del basket di disputare campionato, playoff e gare per nazionali in parallelo e non consecutivamente sarebbe scaraventato sul marciapiede davanti alla sede di 645 Fifth Avenue. Quella sarebbe stata la distruzione del calcio e non il bene futuro dello sport più importante del mondo. Perché me la sono presa con Florentino Perez e non con i dirigenti italiani? Loro, almeno, non mi avevano dato l’idea di sputarmi in faccia.
●«Il calcio è e sarà sempre dei tifosi!». Così su Instagram Rio Ferdinand, ex Manchester Utd, postando la foto della festa per la Premier vinta nel 2013