Civitanova travolge Perugia e guadagna il primo match point
I marchigiani vanno sul 2-1: sabato possono conquistare il titolo De Cecco: «Ci servirà la stessa energia per chiudere il discorso»
Ipoteca da scudetto. Il viaggio della speranza fino a Perugia si è trasformato in una pesca miracolosa per Civitanova. Come nel 2014 e nel 2019 quando in questo stesso palasport umbro la squadra marchigiana alzò nella notte il tricolore. Adesso non è ancora scudetto, ma dopo il 3-0 di gara-3 ci manca davvero poco. Più che una finale è una corrida. E a turno gli uomini gli uomini in rosso della Lube vanno a infilzare il “toro” umbro. Una volta, due, tre. Se le due squadre fino a qui, rivali di sempre, si sono già affrontate 8 volte prima di questa terza sfida tricolore è difficile ricordare un successo così netto e indiscutibile.
Chi si aspettava una battaglia è stato deluso. Avete fatto un partitone, Luciano De Cecco... «La verità è che non è mai facile. Arrivavamo qui dopo una sconfitta molto pesante, dove loro avevano giocato molto bene. Noi abbiamo saputo reagire. Complimenti alla squadra. Adesso si deve voltare subito pagina. E iniziamo a pensare a quello che c’è nel futuro».
Inutile però negare che in questa gara-3 Civitanova ha fatto vedere un repertorio gigantesco. Da campioni. «Credo che abbiamo messo la mentalità giusta prima di ogni altra cosa. Forse la battuta non è stata al livello (benché la Lube abbia realizzato 7 ace e appena 11 errori al servizio, ndr), a cui siamo abituati. Ma abbiamo messo altri attributi in campo. Accorgimenti tecnici e tattici. Siamo consapevoli che queste partite le possiamo vincere. In questa terza sfida siamo stati bravi, ma non dobbiamo dimenticare che fra 72 ore saremo di nuovo in campo. Avremo una grande opportunità».
A questo punto della finale scudetto è vietatissimo sbilanciarsi, la cabala lo vieta tassativamente. Ma si può dire che in questa serie scudetto il fattore campo non abbia peso: 3 vittorie in trasferta. «L’importante è certamente tornare a mettere sabato la stessa energia. E poi dobbiamo cercare di limitarli, non dobbiamo fare in modo che si inneschino. In gara-4 non dobbiamo consentirgli di fare la stessa partita che hanno fatto domenica scorsa. Dobbiamo essere consapevoli dei nostri mezzi e dobbiamo avere molta pazienza».
Dopo il 3-2 subito in casa cosa vi siete detti, eravate molto arrabbiati dopo una sconfitta arrivata al tiebreak?
«C’era tanto, tantissimo rammarico. Perché pur giocando male, siamo stati a lungo in partita. Fino al quinto set praticamente. Però dobbiamo anche essere onesti: in quella partita loro hanno meritato di vincere. Questo non deve essere una scusa ma uno stimolo per migliorare noi e crescere. Stavolta qualcosa ci è riuscito, altre un po’ meno. Ma quello che conta è portare a casa il risultato».
Al di là della tensione e del peso di queste partite quanto si diverte Luciano De Cecco a giocare con Simon, Leal, Juantorena... dica la verità?
«Sì. E’ bello. Lo sappiamo bene quello che possiamo fare, l’importante è anche riuscire a divertisi in queste finali. Perché non è che ci si arriva tutte le volte e quando ti capita bisogna cercare di mettere il massimo».
Questo palasport fino allo scorso anno era la casa di De Cecco. Vincere qui non è normale vero?
«Sinceramente questi pensieri li lascio fuori dal campo. Questa città mi ha dato molto, i tifosi, la società, ho avuto moltissimo. Sicuramente all’inizio era molto più difficile. Loro resteranno sempre dentro di me». Fino a sabato, quando De Cecco potrà alzare un nuovo scudetto. Il primo di una nuova era. 3’00”