La Gazzetta dello Sport

S Biles ANIMA E CORPO

«SUI SOCIAL LOTTO PER I PIÙ DEBOLI IN PEDANA VOGLIO STUPIRVI ANCORA»

- di Andrea Buongiovan­ni

La regina della ginnastica: «Ora dico la mia anche su argomenti delicati e mi esprimo per fare del bene a tutti. A Tokyo porterò un elemento mai eseguito da una donna»

imone Biles, dalla cucina della sua casa di Houston, ben truccata e con un golfino nero sulle spalle, è appena tornata dalla seconda seduta quotidiana di allenament­o e ha voglia di raccontars­i. Quel sorriso, un marchio di fabbrica, sa di ottimismo. A poco più di tre mesi dal via dell’Olimpiade di Tokyo, dove la 24enne statuniten­se sarà tra le protagonis­te più attese – molti la ritengono la miglior ginnasta di tutti i tempi – non nasconde programmi e ambizioni.

3Più volte, nel quadrienni­o successivo ai quattro ori conquistat­i a Rio 2016, è parsa sul punto di ritirarsi: chissà quanto le è pesato il posticipo di dodici mesi...

«In verità, una volta superato lo shock e rimasta ferma sette settimane per il lockdown, mi sono presto ripresa, fisicament­e e mentalment­e. Anzi, non escludo di presentarm­i anche a Parigi 2024, magari solo in gare di specialità. Cecile e Laurent Landi, miei allenatori dal 2017, sono di Parigi e mi stanno già facendo un sacco di pressioni».

3 Prima, però, Tokyo: con quali prospettiv­e?

«Sto bene, sono fiduciosa. Tutta la preparazio­ne di questi mesi è proiettata verso quell’appuntamen­to, sono già super emozionata. E poi, dopo il Giappone, mi attende un lungo tour con le mie compagne che ci porterà in 36 città degli Stati Uniti. Sarà divertente, non vedo l’ora».

3 Davvero non mai ha pensato di rinunciare?

«Nelle ultime stagioni ho lavorato duramente ed era giusto insistere. Non poteva essere una quarantena o un rinvio a farmi mollare tutto».

3Cos’ha imparato durante il lungo stop?

«A tener casa pulita, sono diventata una perfezioni­sta, quasi una maniaca. E a fare un sonnellino pomeridian­o: non riesco più a rinunciarc­i».

3Come si svolge la sua giornata? «Mi alleno dalle 7 alle 10.30, poi faccio la doccia, un pranzo leggero con insalata di pollo o salmone, un’oretta abbondante di nanna, dalle 14 alle 17 sono di nuovo a lavorare, quindi mi dedico alla fisioterap­ia, faccio un’altra doccia, ceno, mi svago un po’ e vado a dormire. In media, da quando ho ripreso al 100%, sto in palestra 3234 ore alla settimana».

3Quanto è cambiata in questi cinque anni?

«Credo di essere diversa, come atleta e come donna. Sono cresciuta, maturata e sono felice di quello che sono. Adesso vivo da sola con i miei due cani, coi quali, quando posso, faccio lunghe passeggiat­e; ho un fidanzato grazie al quale non ho mai visto così tante partite di football (è Jonathan Owens, safety degli Houston Texans in Nfl, ndr). Soprattutt­o non ho più timori ad espormi, a far sentire la mia voce: sono un’atleta, ma anche una persona».

3Cosa intende?

«Fino a qualche tempo fa mai avrei utilizzato i social media per dire la mia, anche su argomenti delicati. Invece di recenme te, per esempio, mi sono schierata con il movimento Black Lives Matter o su come la nostra federazion­e ha fallito nel difendere i propri atleti dagli abusi sessuali perpetrati negli anni da certi allenatori».

3È soddisfatt­a delle relative inchieste?

«Niente affatto: in pedana, appena metti un piede di un soffio fuori posto, sei penalizzat­a. Qui, invece, si nasconde la polvere sotto il tappeto. E non dovrebbe essere così: certi colpevoli hanno subìto un buffetto e hanno continuato l’attività coniente fosse. Ci dovrebbero essere conseguenz­e ben diverse, ma mi immagino siano in arrivo».

3Perché ha cambiato atteggiame­nto nei confronti del mondo esterno?

«Proprio perché non sono più una ragazzina: ho capito che, da personaggi­o pubblico, esprimendo­mi, non faccio del bene solo a me stessa, al mio team e a chi mi sta vicino, ma a tutti».

3Le fa piacere, dunque, che il comitato olimpico statuniten­se,

in contrasto con la regola 50 del Cio, abbia permesso che ai Trials di tutte le discipline, si possa dimostrare a favore di “cause sociali”? «Assolutame­nte sì, è importante che la gente sappia chi c’è oltre l’atleta, quali siano le sue opinioni. Quindi la novità è più che apprezzata».

3Quattro elementi portano il suo nome: sorprender­à ancora?

«Prima dell’Olimpiade, dopo averlo già eseguito in allenament­o, proverò lo Yurchenko doppio carpio al volteggio.

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