Maggio, che beffa Il posto per Tokyo sfuma per tre decimi
Martina sorprende, ma ai Giochi andrà la Iordache Ferrari 7a: entrambe possono entrare nella squadra
re decimi. Il sesto pass olimpico per le azzurre sfuma per un’inezia. Le qualificazioni degli Europei di Basilea lasciano con un palmo di naso Martina Maggio, quinta nei quattro attrezzi e prima delle escluse, e Vanessa Ferrari, settima, che probabilmente avrebbe sfruttato il ticket anche se a conquistarlo fosse stata la compagna. E invece i due posti-nazione vanno alla Russia, che piazza tre atlete ai primi tre posti, e alla romena Iordache, che chiude la sequenza di volteggio, parallele asimmetriche, trave e corpo libero con 54,698 punti, soltanto tre decimi meglio di Martina Maggio (54,398).
TCinque finaliste
L’Italia porta a casa comunque cinque qualificazioni alle finali di specialità: Giorgia Villa e Alice D’Amato alle parallele asimmetriche, Martina Maggio alla trave, la stessa Maggio e Vanessa Ferrari al corpo libero. Queste ultime due si sono qualificate anche per il concorso generale individuale di domani, ma con ogni probabilità la bresciana non parteciperà per concentrarsi sulla finale al corpo libero di domenica. «Ottenere il pass era un’impresa tosta — sintetizza il d.t. azzurro Enrico Casella —. Un posto era sicuro per la Russia, per l’altro c’era una lotta furibonda. L’ha spuntata la Iordache, una signora ginnasta. Tre decimi sono nulla, l’ordine si poteva anche sovvertire, ma non vogliamo lamentarci. Vanessa è stata brava, ha fatto fatica alla trave ma ricordiamoci
Cinque finaliste negli attrezzi. Il d.t. Casella: «Un buon punto di partenza»
che poche settimane fa era a letto col Covid. Ha fatto un corpo libero conservativo, in finale faremo vedere qualcosa in più». «Sono contenta di come è andata la gara — spiega Martina Maggio —, alle parallele non ho fatto un collegamento ma è andata bene, la trave l’ho portata a casa, al volteggio e al corpo libero ho fatto due buoni esercizi. Sono contenta perché non me l’aspettavo». «Alle parallele e alla trave ero parecchio agitata — racconta Vanessa Ferrari —, avrei potuto fare meglio. Al corpo libero secondo me i giudici sono stati stretti di manica, al volteggio ho sentito fastidio a una caviglia che mi ha fatto cambiare un po’ il secondo esercizio. È un punto di partenza per le prossime gare».
Per Tokyo
Per Vanessa Ferrari restano due strade aperte per andare a Tokyo e vivere la sua quarta Olimpiade. Al momento è confermata la tappa di Coppa del Mondo di giugno a Doha, dove la bresciana e Lara Mori spareggeranno per il primo posto nel corpo libero, che assegna un pass; il d.t. Enrico Casella, poi, potrebbe sempre inserirla tra le quattro della squadra che si è già qualificata. «Sia lei, sia Martina sono in piena corsa — chiude Casella —. Certo, con un pass in più sarebbe stato più facile». 2’10”