Mandragora, magico bolide Il Torino sfiora il colpo
VANTAGGIO CON BARROW MANDRAGORA GOL SHOW POI IL BOLOGNA RESISTE ALL’ASSALTO GRANATA
Quarto risultato utile di fila per Nicola, punto prezioso per entrambi: Milinkovic favorisce il vantaggio rossoblù, poi il capolavoro del play. Nel finale ospiti vicini al colpo
olo un punto per il Toro. Solo perché, palle gol alla mano, ne avrebbe meritati tre. Ma due parate di Skorupski e due errori di mira (Belotti e Verdi) hanno impedito a Nicola di calare il tris dopo i successi consecutivi su Udinese e Roma. I granata proseguono comunque nel filotto positivo (8 punti dal derby) ma lasciano sul prato del Dall’Ara una dote che sarebbe stato legittimo incassare. Il Bologna ha fatto un tiro, vincente, tra i pali e poi non ha mai impensierito seriamente la porta avversaria. Partita robusta, orgogliosa, di contenimento, quella dei rossoblù, chiusa con il punto che serve per tenersi a debita distanza dai guai. La partita l’ha fatta il Toro. Come da esigenze di classifica, del resto. Non è finita in gloria, però i granata hanno confermato la grande voglia di risalire pur in una serata priva di bagliori. Eccezion fatta per il fantastico gol di Mandragora che ha riportato il punteggio in parità (almeno quello...).
Il turnover
Nicola procede a quattro cambi rispetto alla Roma, e tanti sono pure gli avvicendamenti decisi inizialmente da Mihajlovic che poi diventano cinque perché dopo pochi minuti si infortuna Dominguez costretto a uscire e rimpiazzato dal baby Baldursson (un 2002). Il turnover granata coinvolge anche Rodriguez: il motivo del ripescaggio è tattico. A Nicola serve un quarto marcatore più che un terzino di spinta poiché il Bologna può contare su quattro uomini di attacco. Insomma è una contromossa in chiave di contenimento (Orsolini) che però priva i granata di una importante fonte di gioco, Ansaldi. Il rientro di Rincon e Zaza può anche essere letto come un premio ai due goleador di domenica, quello di Singo era nell’aria.
Il muro Soumaro
Sinisa pur mettendo mano alla mediana e dovendo ovviare all’assenza di Tomiyasu rinuncia al doppio centravanti per affidarsi a Sansone (in panca va a rifiatare Palacio) e trova subito un concentratissimo Soumaro che va a murare Verdi giunto in area dopo una progressione di venti metri: il tiro dell’ex avrebbe battuto Skorupski, ma spunta in extremis la gamba di Soumaro a deviarlo (12’). Il Toro dodici minuti dopo vede Belotti smarcato davanti al portiere del Bologna in seguito a una triangolazione tra Zaza e Verdi. Il destro del centravanti è forte ma non angolato e Skorupski se lo ritrova addosso. Passano pochi secondi e dal possibile 0-1 si passa all’1-0. È Verdi che pretende troppo dai suoi dribbling in mezzo al campo e Soriano alla fine lo ferma, alza la testa, nota che la difesa granata è scoperta sulla sinistra e lì spedisce il suo lancio da trenta metri che raggiunge il solissimo Barrow. Pochi metri palla al piede giusto per avvicinarsi al limite e dai sedici metri parte un rasoterra secco ma centrale, quindi non inesorabile, esattamente come lo era stato in precedenza il tiro di Belotti. Se la conclusione di Barrow finisce in rete lo si deve alla pessima opposizione di Milinkovic-Savic che va giù in malo modo consentendo alla sfera di passargli tra le gambe.
Il rigore di Verdi
Il Toro stenta parecchio a riaversi ma in finale di tempo Singo deposita sul piede di Verdi, smarcatosi in mezzo all’area, un invito al bacio. Il tiro è immediato, anche troppo per la verità, e sibila a fil di palo. Era un rigore in movimento (43’). Il Toro comincia la ripresa con atteggiamento molto aggressivo e dopo 5’ Belotti mette Zaza davanti alla porta. La conclusione di destro, in corsa, viene respinta dalla pronta uscita di Skorupski. Gran parata. Poi nulla può il portiere rossoblù sul missile terra-aria sganciato dal destro di Mandragora con traiettoria diagonale che plana nel sette: una prodezza spettacolare (13’). Mihajlovic aveva appena cambiato la sua mediana inserendo la coppia Schouten-Svanberg ed è dai loro muscoli che la squadra di casa reagisce al pareggio portandosi in attacco. Qui interviene la panchina ospite, Nicola si affida di nuovo ad Ansaldi (per Rodriguez) e dà fiducia a Baselli richiamando Verdi. L’ingresso di De Silvestri sulla fascia destra rossoblù dà vita a un duello tra vecchi amici con Ansaldi: senza vincitori. Per il forcing finale, Nicola richiama due pilastri, Belotti e Rincon, per spendere le fresche energie di Sanabria e Lukic. Ormai bisogna rischiare, la squadra si riversa in massa nella metà campo rossoblu, il Bologna agisce di rimessa: partita sul filo, però nessuna delle due riesce a creare veri pericoli. La corsa continua.
Rimpianti Verdi e Belotti che rimpianti: sprecano due occasioni d’oro
Decisivo Due interventi di Skorupski evitano il k.o. del Bologna