Pirlo resiste
«SE C’È IL CUORE DIFFICILE BATTERCI RONALDO STAVOLTA FELICE DI USCIRE»
Il tecnico: «Una gara da Juve che ci dà forza ed energia, altre volte qualcosa è mancato. Cristiano era contento della sostituzione, in dieci avrebbe solo corso a vuoto»
Il pomeriggio dell’orgoglio ritrovato è anche quello dei grandi rimpianti. Andrea Pirlo parla di una squadra che contro l’Inter campione d’Italia «ha dimostrato di essere all’altezza, rimanendo in dieci per mezz’ora contro una grande squadra». Con quel fuoco e quella fame che sono mancati così spesso in questa stagione ma sono riaffiorati nell’ultima gara casalinga, forse la Juventus non si ritroverebbe a una giornata dalla fine costretta a sperare nelle disgrazie altrui per andare in Champions. E forse senza i punti persi con le piccole avrebbe lottato per lo scudetto fino all’ultimo, come immaginava il tecnico.
Questa è la Juve
«Quando arrivi a giocarti qualcosa all’ultima giornata significa che qualcosa è mancato. Dopo 9 tricolori ci sta che la fiammella possa affievolirsi – spiega Pirlo –, noi però avremmo dovuto riaccenderla, perché avevamo l’obbligo di lottare per il decimo scudetto di fila». Ora l’unico obbligo è provare a vincere la Coppa Italia e lottare fino alla fine in Serie A. I precedenti aiutano a sognare: finì 2-3 anche Inter-Juve del 2017-2018, con il Napoli che perse con la Fiorentina consegnando il titolo ai bianconeri. Anche stavolta farebbe comodo un regalo da Firenze nella lotta per il quarto posto. «Abbiamo fatto una partita da Juve – è l’analisi del tecnico –, era fondamentale continuare la nostra rincorsa, ora ce la giocheremo a Bologna fino alla morte. Questa prestazione ci dà grande forza ed energia. Speriamo che ci siano analogie in Fiorentina-Napoli, noi abbiamo centrato l’obiettivo, ora aspetteremo gli altri risultati».
Arbitraggio e CR7
La Juve ha vinto nonostante l’inferiorità numerica e un arbitraggio che, secondo Pirlo, non è stato equilibrato: «L’espulsione di Bentancur ha condizionato la partita. Ci sono tanti episodi valutati anche dal Var, non mi è piaciuto come Calvarese ha interpretato la gara, noi abbiamo avuto ammonizioni anche per falli normalissimi, loro spesso non sono sanzionati quando lo meritavano, come Lautaro. Ora però dobbiamo solo pensare a recuperare per arrivare carichi alla finale di Coppa Italia». Anche in prospettiva della gara di mercoledì con l’Atalanta a Ronaldo è stato risparmiato il finale: «È stata una delle poche occasioni in cui era contento di uscire – dice Pirlo –, sarebbe stato lì solo a rincorrere gli avversari. Era molto soddisfatto e sorridente negli spogliatoi. Non eravamo più abituati a vedere la Juve così. Volevamo raggiungere l’obiettivo della vittoria a tutti i costi, quando giochiamo con questo fuoco diventa difficile batterci». Ieri la Juve ha battuto l’Inter scudettata senza il “pasillo” pre partita (bocciato dai tifosi bianconeri): «Nessuno ci ha mai fatto la passerella in nove anni - ricorda il Maestro -. L’omaggio della Samp subito dopo la conquista dello scudetto è stato sufficiente. La società ha fatto i complimenti al club, in primis il presidente, e credo che questo sia abbastanza».
Meritata
Giorgio Chiellini è entrato ancora più nel dettaglio sull’argomento: «Noi abbiamo fatto i complimenti uno per uno ai giocatori dell’Inter nel sottopassaggio perché hanno vinto il titolo e se lo meritano. Abbiamo parlato tra noi della passerella, ci tenevamo a complimentarci ma il resto ci sembrava esagerato, perché a noi non è stato fatto. Ci siamo comportati nella maniera più corretta. L’Inter anche allo Stadium ha dimostrato di essere una grandissima squadra e noi abbiamo meritato di vincere contro i più forti d’Italia: non abbiamo rubato niente. Per il campionato che abbiamo fatto non avremmo meritato di essere già in Champions con una o due giornate d’anticipo».
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