La Gazzetta dello Sport

JUVENTUS

- Di Fabio Licari

L’ALLENATORE

6,5 Pirlo

Non che non abbia colpe, ma dire che sia il primo responsabi­le è troppo. L’avevamo detto: non prendendo Locatelli la Juve ha risparmiat­o 30 milioni e ne ha persi il doppio. Con un regista, chissà. Ieri mosse giuste.

7

Szczesny

Il rischio è il suo mestiere e, pare, anche il suo piacere, per come fa passare la palla davanti alla porta con Lautaro davanti. Però è super su Vecino che schiaccia di testa da un metro.

5,5

Chiesa

Non riesce a dire qualcosa di sinistra. Non è solo questione di fascia, la forma non è al top, ma da quel lato soffre. L’impegno è superiore al risultato. E quasi scompare nella ripresa.

6

C. Ronaldo Solito discorso: quanto dà e quanto toglie? Al di là del rigore, segnato in due tempi, sempre corpo estraneo in cerca di tiri improbabil­i. Sicuri che accettereb­be l’Europa League?

5,5

Morata Destino infame: entrare giocando in dieci, al posto del divino, e con gli altri nove quasi in area. Non la prende quasi mai. Solo corre corre corre per fare pressing.

6,5

Danilo

Da qualche turno la sua spinta sembrava un po’ esaurita. Qui però si “sente”, soprattutt­o nella difficile ripresa. Sia a destra sia da centrale di centrocamp­o. Anticipi e senso della posizione.

5,5

Kulusevski Scelta a sorpresa di Pirlo per schermare Brozovic. La mossa funziona, ma in fase propositiv­a è episodico. Se a Rabiot manca identità, la sua estate serve a trovare il ruolo.

6

McKennie

La versione minore cui si assiste da tempo, ma almeno non in confusione. Dentro per Kulu una volta in dieci, si rende utile in marcatura. Di più adesso non gli riesce.

6

Demiral

Nel drammatico finale si piazza a destra da terzino (e stopper aggiunto) rendendo più sicura la difesa. Era fuori da marzo.

8 Cuadrado

Il migliore della stagione, il migliore della partita. Il primo gol, il rigore del 3-2 con la palla a 90 gradi: se lo procura e lo segna. In mezzo la fascia, la marcatura su Eriksen, una corsa infinita. Troppo. Ma non è colpa sua.

6,5

De Ligt

Una di quelle partite “BonucciChi­ellini”, regia e marcatura.

In una grande Juve sarebbe un fenomeno, da lui si deve ripartire. Poi mezzo voto in meno per il rigore “involontar­io”.

6,5

Chiellini Mostruoso su Lukaku che soffre sempre la sua marcatura appiccicos­a per tutto il campo. E si procura anche il rigore. Però sul gol del belga sembra lui a indietregg­iare. Mancini gode.

5 Bentancur

Sul secondo “giallo” si può convocare un Internatio­nal Board. Ma, se ne prende due per due recuperi su rivali altrui (Lautaro e Lukaku), vuol dire che qualcosa non va: non solo colpa sua. Oggi è un faticatore di grana grossa.

6

Alex Sandro Questo è l’Alex Sandro 2020-21. Disciplina­to, attento, meglio in difesa che in fase offensiva anche perché nella Juve non esistono le sovrapposi­zioni. Diligente ma ce n’era un altro.

6,5

Rabiot

Prima di liberarsi di lui meglio pensarci. Ha corsa, eleganza, idee veloci, recuperi. Spesso tutto questo è inutile. Ieri no: si è sentito. Si chieda cosa vuole fare da grande.

6 Conte

Comprensib­ilmente tutti stanchi, di testa forse più che nel fisico. Anche il tecnico che ha lasciato il suo marchio vincente unico. Formazione titolare, motivazion­i di riserva, poche variazioni sul tema per imporsi.

6

Handanovic Come Zenga (328), più di Zenga giocando la prossima. Comunque nella storia anche lui. Qui poco da ricordare: un rigore parato invano a CR7 e tre tiri sui quali non può niente.

6,5

Skriniar Ennesima partita che blinda la difesa. Vero che l’Inter prende tre gol, ma due sono rigori e uno un gran tiro deviato. Grande stagione con Conte, gran salvataggi­o su Kulusevski.

7 Lautaro

La lezione di “boxe” con Conte gli è servita. Da peggiore a migliore, in versione tarantolat­a a tutto campo (in area De Ligt è un satanasso). Gran giocata più tiro, rigore, scatti, impegno. L’anima di un’Inter con poca anima.

6,5

De Vrij

Come Skriniar, con la differenza che anche l’anno scorso era stato uno dei migliori difensori della A. Certo, se oltre a lui e De Ligt l’Olanda avesse recuperato Van Dijk, chi le faceva gol?

6

Bastoni

Due recuperi che denotano senso della posizione e testa da veterano. Da un po’, però, è meno nel fulcro della manovra, meno propositiv­o. Ma è giovane e una pausa ci sta.

5 Darmian

Non che Perisic e Brozovic abbiano fatto meglio, ma il primo fallo non si scorda mai e indirizza la partita. Una prestazion­e solo difensiva e timida, con la certezza — come Chiesa — che la sinistra non è la destra.

6

Hakimi

Un 6 tendente all’insufficie­nza, se non fosse per i primi 20/25’ della ripresa. Si fa tenere basso da Chiesa per un tempo, non può mai dispiegare la sua splendida corsa. Quello vero è un altro.

5

Brozovic

La marcatura a uomo di Kulusevski disposta da Pirlo gli fa perdere palloni e serenità. Mai nel gioco, sfoga il nervosismo con il secondo fallo che gli costa il “rosso”.

5,5

Barella

Se uno corre poco, non ti preoccupi. Se succede a lui, sì. Paga la stagione da supereroe: fa poco filtro e sulla corsa non regge Rabiot. Ora recuperi per l’Europeo, perché è unico.

6

Eriksen “Schermato” Brozovic, dovrebbe fare lui il regista, solo che se ne rende conto a inizio ripresa. Ecco quello che gli manca: è un po’ placido. Non è un leader. Avesse il fuoco dentro...

5

Perisic Rigore più che discutibil­e. Ma non entra certo in maniera impeccabil­e su Cuadrado che corre da 90’, mentre lui ne ha fatti 45’ (per Darmian) senza sfracelli. Male l’Inter a sinistra.

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