La Gazzetta dello Sport

Dzeko-Micki-Pedro aspettando Mourinho: «È la migliore scelta»

La punta bosniaca e i due mattatori: «L’arrivo di José entusiasma­nte, ma questa vittoria è per Fonseca»

- Di

l bello del destino è che, a volte, dimostra un gran senso dell’umorismo. La Roma ormai da settimane parla di rifondazio­ne e rinnovamen­to, con tanta voglia di far largo ai giovani (che hanno generalmen­te ingaggi più abbordabil­i), e a regalare ai tifosi una delle poche gioie di una stagione malinconic­a, è un terzetto di senatori che non ha la certezza di far parte del futuro targato Mourinho. Edin Dzeko, il capitano degradato subito dopo la prima stracittad­ina, è stato il migliore in campo, Mkhitaryan e Pedro hanno griffato la partita con due reti che non saranno dimenticat­e, così come la corsa verso la curva Sud vuota con addosso la maglia beneaugura­nte: «Mai sola».

IMourinho e Fonseca

prendere uno migliore».

Tensioni e gioie

Anche senza pubblico la tensione c’era, tant’è che Juan Jesus e il d.s Tare battibecca­no in tribuna non poco, ma la vetrina è del bosniaco, che è uscito ricevendo una sorta di “standing ovation” da chi c’era. «Questa vittoria un po’ di gioia ce la dà sicurament­e. Sapevamo che la stagione non è stata delle migliori, ma il derby è sempre il derby. Volevamo fare di tutto per finire in bellezza. Lo abbiamo fatto stavolta. Certo, non mi piace guardare indietro, ma il rammarico ci sarà sempre. Siamo stati una squadra vera finalmente, abbiamo sofferto ma l’abbiamo vinta meritatame­nte». Dzeko, poi, concede l’onore delle armi a Fonseca. «Ci ha detto che era la sua ultima partita in casa, se potevamo vincere anche per lui. Abbiamo vinto anche per i tifosi e per la società che sta guardando avanti. Può essere la prima pietra per costruire qualcosa? Non pensiamo troppo avanti, né troppo a quello che è successo. Stavolta, dopo la sconfitta dell’andata, volevamo dare tutto per provare a vincerlo. Peccato per i nostri tifosi, li volevamo allo stadio». Sembra quasi un modo per dire a Mou: «Io ci sono». In questo senso, anche il finale di Pedro sembra essere un messaggio al portoghese per dire che può contare su di lui. Chi non avrebbe neppure il bisogno di mandarlo, però, è Mkhitaryan, che chiude una stagione da 14 reti e 13 assist. Nello United, l’armeno e lo “Special One” non si presero; adesso tocca all’attaccante decidere se riprovare o meno. Una cosa è certa: la Roma dei senatori ha ancora molto da dare. 2’36”

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ANSA Mattatori Edin Dzeko, 35 anni, porta in spalla Henrikh Mkhitaryan, 32

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