Italiano e Platek esultano: «Impresa titanica»
Il tecnico: «Il futuro? Provo affetto per La Spezia, la mia porta è aperta» Il patron: «Basta soffrire fino alla fine»
4 SIRIGU Il primo gol di Saponara è sul suo palo, incertezze anche sul 3-1 e sul 4-1.
5 IZZO Gioca sul dolore, è condizionato. Ha voluto fortemente esserci, ma non era il solito Armando. 4 SINGO Non riesce mai a saltare un uomo, in fase difensiva alle sue spalle le falle si aprono a ripetizione. 5 NKOULOU Gli entrano da tutte le parti.
4,5 BREMER Si procura il rigore, ma in difesa risulta disperso.
4 VOJVODA Metà gara da incubo. Con l’inutile fallo del rigore del 2-0.
4 VERDI Chiamato a recitare il ruolo dell’uomo della rimonta finisce per essere l’uomo in meno. 4,5 RINCON Travolto dal centrocampo spezzino. (S.V. BASELLI)
6 MANDRAGORA Dentro la partita lui c’è stato. L’unico a metterci un po’ di carattere.
4 LUKIC Impotente. Quasi nullo.
5 BUONGIORNO Entra pure benino, poi si perde Nzola sul 3-1.
4 SANABRIA Conferma il trend recente e fa scena muta.
4 ZAZA In versione oggetto misterioso.
5,5 BELOTTI Dieci minuti di Gallo a inizio ripresa: la freddezza sul rigore, poi nient’altro.
4,5 ALL. NICOLA Dopo i 7 gol presi dal Milan, altri 4 con i titolari in campo. Ha 72 ore per ritrovare il bandolo della matassa. 5,5 ORSATO (Arbitro) Ok i due rigori, ma è tollerante su falli e cartellini in maniera discontinua. Su Bremer una topica (sanata) non da arbitro tra i migliori al mondo quale è 6 GIALLATINI 6 COLAROSSI Ass.) iange abbracciando la moglie Vincenzo Italiano, salta con i suoi eroi. Soltanto dopo parla del capolavoro Spezia. «Se c’è un dio, ti premia – afferma il tecnico –. E noi abbiamo compiuto gesta grandiose». A festeggiare con squadra, staff e dirigenti, c’è anche lui, il proprietario Robert Platek, che sobbalza ad ogni gol accanto a lady Laurie,
Pnella loro “prima” al Picco, mentre la figlia Amanda inonda i giocatori di prosecco, nell’euforia generale in campo. «Americani garbati, perbene» – come li definisce pure Italiano – che palesano le intenzioni a investire nel team, nello stadio e nella città. «Non vogliamo più che lo Spezia si trovi a lottare per la sopravvivenza nelle ultime giornate», assicura il patron. I tifosi all’esterno dello stadio cantano. «Regaliamo a loro questo obiettivo storico», aggiunge Giulio Maggiore,
ancor più felice, perché spezzino doc.
Tra festa e futuro
Nessun corteo organizzato, ma i caroselli vanno avanti per ore dopo il match vinto col Torino. «Se la promozione è stata una meraviglia – riprende Italiano -, questa salvezza la definirei un’impresa titanica, fra mille difficoltà: 21 debuttanti in Serie A, la prima parte della stagione sempre fuori casa (le gare interne a Cesena, ndr), gli attaccanti più in forma, Galabinov prima e Nzola dopo, che si sono infortunati nel momento migliore, e senza contare la cessione societaria in pieno mercato». Tutti studiano l’inglese, in particolare l’allenatore per discutere del proprio futuro, che qualcuno immagina a Sassuolo. «I Platek attendevano la certezza della categoria – conclude Italiano -, vedremo ora quali saranno le loro intenzioni. L’affetto che nutro per La Spezia è enorme, le mie porte sono aperte». 1’19”