Gavazzi, lacrime di delusione «Forse ho aspettato troppo»
●(ci. sco.) Pochi metri dopo la linea bianca. Francesco Gavazzi abbassa la faccia all’altezza del manubrio. Gli porgono un asciugamano e si copre: è in quel momento che scoppia a piangere. Il valtellinese della Eolo-Kometa “vede” i 37 anni – compleanno l’1 agosto – e nella carriera da pro’ non aveva mai vinto una tappa al Giro d’Italia, mentre nel 2011 ne aveva conquistata una alla Vuelta: i due podi di giornata nel 2009 (3° a Valdobbiadene e sul San Luca) erano i migliori risultati fino a ieri. Fino a quando qualche errore di valutazione lo ha frenato verso Guardia Sanframondi, e così il francese Lafay gli è scappato: 2° a 36”. Sarebbe stato il primo successo per il team di Basso e
Contador, mai arrivato così vicino all’exploit. «Ci speravo – ha ammesso -. Situazioni così in una carriera capitano poche volte. Stavo bene e l’arrivo era adatto a me. Forse ho aspettato troppo… si può recriminare in tanti modi. Ora non mi resta che guardare avanti. Voglio riprovarci».