Il Benevento si butta via Simy lo raggiunge al 93’
Lapadula gol, Crotone in 10 per 70 minuti ma Inzaghi è beffato. Ora spera nella Lazio di suo fratello Simone
BENEVENTO (4-3-2-1) Montipò; Depaoli (dal 36’ p.t. Tuia), Glik, Barba, Letizia; Hetemaj, Schiattarella, Ionita (dal 20’ p.t. Improta); Insigne (dal 39’ s.t. Gaich), Caprari (dal 1’ s.t. Dabo); Lapadula. PANCH: Manfredini, Lucatelli, Pastina, Tello, Viola, Sanogo, Diambo, Di Serio. ALLENATORE: Inzaghi ESPULSI nessuno AMMONITI Glik per gioco scorretto, Gaich per c.n.r. CAMBI DI SISTEMA: dal 39’ s.t. 3-5-2 BARICENTRO MEDIO 54 M POSSESSO PALLA 55 %
CROTONE (3-5-2)
Festa; Magallan, Marrone (dal 1’ s.t Pereira), Golemic; Djidji, Zanellato (dal 18’ s.t. Rojas), Cigarini (dal 22’ s.t. Petriccione), Benali (dal 22’ s.t. Vulic), Molina; Ounas (dal 39’ st Dragus), Simy. PANCHINA Cordaz, Crespi, Cuomo, Luperto, D’Aprile, Rispoli, Riviere. ALLENATORE Cosmi ESPULSI Golemic al 24’ p.t. per aver fermato una chiara occasione da gol. AMMONITI Marrone e Magallan per gioco scorretto CAMBI DI SISTEMA dal 25’ p.t. 4-4-1 BARICENTRO MOLTO BASSO 46,1 M POSSESSO PALLA 45 %
ARBITRO Giacomelli di Trieste NOTE Tiri in porta 8 (+ 1 traversa)-2. Tiri fuori 7-2. Angoli 8-4. In fuorigioco 3-3. Recuperi: 4’ p.t. 4’ s.t. imprevedibilità del calcio fa sì che un gol al 93’ di Simy faccia esultare di più a Cagliari e Torino, che a Crotone. Ma è giusto così, perché se il Benevento non riesce a chiudere una partita “comandata” e giocata per 70’ in superiorità numerica, può succedere che entri un 21enne romeno voglioso di mettersi in mostra Denis Dragus - e spinga sulla fascia l’ultimo pallone, Pereira faccia filtrare in mezzo la sfera e Nwanko Simy, fino a quel momento attore non protagonista, non perda l’occasione di segnare il suo 20° gol in A (secondo africano dopo Eto’o) e a far crollare il sogno salvezza dei sanniti. Anzi a far di conto ancora una speranza aritmetica c’è: che il Torino perda il recupero di martedì contro la Lazio, così che poi domenica lo scontro diretto in casa dei granata diventi uno spareggio vero. Insomma
L’Pippo deve chiedere un favore al fratello Simone: battere la rivale diretta per la salvezza. Nell’attesa però a Benevento bisogna fare il mea culpa perché se per l’ennesima volta è sfuggito il successo in casa - mai vinto al Vigorito nel 2021 - le colpe non possono essere sempre del destino, della Var o delle congiunzioni astrali. Quello storico successo in casa Juve, il 21 marzo, ha cloroformizzato l’ambiente che ha ritenuto la salvezza cosa fatta, scendendo in campo per pareggiare e sperando nelle disgrazie altrui. Invece il Cagliari da allora ha rosicchiato 8 punti e quando ti ritrovi con l’acqua alla gola nelle ultime giornate tutto diventa più complicato.
Inizio promettente
E dire che era cominciata bene. Con i giallorossi a pressare alto. Recupero alto e presenza frequente dalle parti di Festa, che Cosmi preferisce a Cordaz fra i pali. Poi c’è finalmente un esterno di ruolo e di spinta come Letizia e in meno di un quarto d’ora tutto sembra mettersi in discesa. È proprio il terzino napoletano a crossare in area: Hetemaj fa un bel movimento da pivot mettendo di petto a terra la palla per Lapadula: diagonale preciso in rete. Le cose sembrano semplificarsi per i padroni di casa - sostenuti dai tifosi che intorno allo stadio organizzano fuochi d’artificio e cori d’incitamento - quando il Crotone si fa sorprendere da un lungo lancio sul quale Marrone salta a vuoto e Golemic non trova di meglio che franare addosso a Lapadula, con l’attaccante lanciato a rete. Ineccepibile il rosso di Giacomelli e calabresi in inferiorità numerica per trequarti partita con Cosmi che ridisegna un 4-4-1 con Ounas esterno a destra che è l’unico a creare grattacapi perché Simy lì in mezzo appare un po’ indolente e più affaccendato ai corpo a corpo con Glik.
Quanti sprechi
Benevento in controllo che sfiora il raddoppio con un paio di verticalizzazioni interessanti, poi sprecate da Schiattarella e Lapadula, ipnotizzati dal bravo Festa. Inzaghi è sicuramente condizionato dagli infortuni di Ionita e Depaoli che gli lasciano uno solo slot per le sostituzioni nella ripresa. Ma il Crotone bada più a non prenderle che a colpire. La ripresa è imbarazzante perché si gioca a ritmi bassissimi e con giocatori statici in campo. I giallorossi non riescono più a spingere e litigano fra loro per la paura che sale. Cosmi cambia la mediana per avere un pizzico di freschezza. Ma gli ospiti non tirano mai, fino all’incredibile azione al 93’. Ora è tutto nelle mani... del fratello Simone. A Torino restino all’erta però, perché il Benevento da quelle parti sa vincere. Anzi, se si salverà lo avrà fatto vincendo solo due incontri in tutto il girone di ritorno, sempre dalle parti della Mole. 2’58”
IL MIGLIORE Segna e si batte, ma finisce anche col sprecare tante occasioni sottoporta perché manca della necessaria lucidità.
6 MONTIPÒ Sicuro sui palloni alti, niente può su Simy.
5,5 DEPAOLI Soffre Ounas in avvio. Si fa male presto a una spalla.
5,5 TUIA Cerca di dare ordine, ma sul gol resta passivo.
5,5 GLIK Fa a sportellate con Simy e alla fine non riesce a chiudere su Pereira.
5,5 BARBA Parte centrale, poi esterno mancino. Non incide e commette pure qualche leggerezza di troppo.
6 LETIZIA Fra i pochi a metterci intensità. Dal suo mancino parte l’azione del gol.
6 HETEMAJ Ci mette sostanza ed esperienza.
5 SCHIATTARELLA Spreca due ottime occasioni e litiga coi compagni. Il capitano dovrebbe dare un altro esempio in campo.
6 IONITA Parte bene, ma si fa male al ginocchio. In bocca al lupo.
5,5 IMPROTA Mezz’ala, poi trequartista, infine esterno che si perde Dragus nel gol.
6 INSIGNE Almeno prova il tiro e colpisce pure la traversa.
(Gaich s.v.)
5,5 CAPRARI Con i suoi piedi potrebbe fare di più.
6 DABO Entra e prova a dare verticalità. Incompreso.
5,5 ALL. INZAGHI Gli infortuni nel primo tempo condizionano, ma la sua squadra rincula troppo per la paura di se stessa.
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7 FESTA