L’amore per l’atletica e per la sua terra Anche Sotomayor al meeting di Udine
Alessandro Talotti, Massimo Di Giorgio, altro grande ex dell’alto oggi presidente del comitato Fidal del Friuli Venezia Giulia, terra di super saltatori e il professor Mario Gasparetto, primo e... ultimo allenatore di JJ. Sono loro - perché così sarà per sempre - i motori di Udine Jump, l’appuntamento che, tra convegni e ospiti di grido, è diventato più di un meeting internazionale.
Il meeting
L’ultimo il 27 gennaio scorso, disputato nonostante le tante difficoltà legate ai protocolli anti-Covid. Ale, dal giorno successivo all’edizione 2020, pur con i suoi tanti, gravi, problemi di salute, si era messo al lavoro affinché tutto riuscisse alla perfezione, meglio di sempre. «Non potrai mancare, devi venire per forza - continuava a ripetere - devi anche prendere quel prosciutto che hai lasciato qui l’anno scorso». Aveva ragione. Per il prosciutto, buonissimo. Ma soprattutto perché quel giorno si è trasformato in una festa. Cominciata alla vigilia, con la tradizionale conferenza stampa di presentazione («Tieni, ti passo il telefono, fai anche tu una domanda in diretta...»). Ale, senza dichiararlo, aveva voluto radunare tanti amici. Dal cubano Javier Sotomayor, allo svedese Stefan Holm, giganti della specialità. Anche Alfio Giomi, all’ultima, simbolica uscita dopo otto anni da presidente federale. Chi potrà, domani sarà presente ai funerali, nella sua Campoformido, alle 16 presso la Chiesa di Santa Maria della Purificazione.
La commozione
Talotti, quel 27 gennaio, era riuscito a stare al Palaindoor “Ovidio Bernes” un paio d’ore. Quanto era bastato, microfono alla mano, per far commuovere chiunque. E ringraziare tutti, la splendida Silvia e il piccolo Elio, al suo fianco, naturalmente in testa. Ale ha profondamente amato il salto in alto: le ultime gare, disputate per pura passione, risalivano al 2017. Ma nella storia azzurra, meglio di lui, han fatto solo Gimbo Tamberi, Marcello Benvenuti, Silvano Chesani, Marco Fassinotti e Stefano Sottile. Si è poi sempre battuto per il suo territorio. Sarebbe stato fiero del minuto di silenzio che ieri l’Udinese gli ha dedicato prima della sfida casalinga alla Sampdoria.