La Dea nel destino
COPPA ITALIA E CHAMPIONS JUVE PER IL DOPPIO COLPO DI MEZZO C’È SEMPRE GASP
Pirlo si gioca tutto in sette giorni: l’Atalanta, avversaria mercoledì in finale, fermando il Milan domenica in A può fare un favore alla Signora, che si affida a Ronaldo
Un altro pezzo di Champions è volato via all’ora di pranzo, ieri, con la vittoria del Napoli. Dopo cena, però il Milan ha fallito il match-ball. La Juve e i suoi giocatori sanno che con una sola giornata e un punto da recuperare la strada resta strettissima e legata a inciampi degli altri. La testa è tutta all’Atalanta. E lì resterà. Non solo per la finale di Coppa Italia, però. Il pareggio del Milan fa sì che il finale di stagione bianconero sia legato a filo doppio con la Dea. Se prima Ronaldo e compagni erano pronti a provarci “fino alla fine”, come da mantra societario, ma senza troppe illusioni, ora si mettono (anche) nelle mani della Dea. Prima, però, se la troveranno di fronte e lì sì che possono essere padroni del proprio destino. La Coppa Italia, corollario apprezzato di obiettivi più pesanti in stagioni di gloria, ora diventa centrale e fondamentale per rendere almeno “mezzo vuoto” un bicchiere che altrimenti rischia ancora di restare vuotissimo. Vincere la finale con l’Atalanta può servire anche a “stimolarla” (Champions sicura ma secondo posto da difendere) nell’ultimo turno di campionato. Incroci pericolosi, da affrontare uno per volta. Già mercoledì molti hanno motivazioni speciali.
La guida
Pirlo, innanzitutto: battere Gasperini e persino chiudere al quarto posto potrebbe non bastargli per garantirsi un futuro sulla panchina bianconera. Però illuminerebbe l’uscita di una luce diversa: due finali, due trofei, lo scalpo dell’Atalanta dopo quello del Napoli in Supercoppa rimpolperebbero il bilancio degli “alti” stagionali, quasi tutti in sfide dirette (Barcellona, Inter, Milan all’andata le altre vittorie in curriculum). Con le due coppe e le attenuanti di una stagione colma di imprevisti e difficoltà in futuro la sua annata di debutto potrebbe persino essere “rivalutata”, specie se riuscirà a costruirsi una reputazione convincente in panchina.
Il collezionista
Il palmares di Cristiano Ronaldo è abbastanza ricco perché una coppa nazionale rischi di perdersi nel mucchio, ma Cristiano è un collezionista poliedrico: gol, auto veloci, record e trofei sono inseguiti con costante intensità. La Coppa Italia gli manca (unico trofeo italiano) e il ragazzo di Madeira ama riempire i vuoti. A 36 anni è arrivato a 36 gol stagionali (ogni anno che passa sarà più difficile arrivare al pareggio), una serata che prevede una premiazione finale può cancellare umore nero e stimoli calanti degli ultimi tempi, restituendo alla Juve la solita “macchina da guerra”. Poi una conferma in extremis nella sua coppa renderebbe più semplice anche rispettare l’ultimo anno di contratto a Torino.
Entrate e uscite
Per gli ultimi arrivati Chiesa, Kulusevski e McKennie la coppa può essere il primo torn vinta (Supercoppa a parte, ma lì si parte dalla finale), per Gigi Buffon
sarà la chiusura di una cavalcata lunghissima e potrebbe diventarlo anche per Chiellini (futuro in sospeso). Il portiere sarà titolare a caccia del sesto successo personale nel torneo e di un finale da vincente prima di tentare un’ulteriore avventura altrove. Tutto lo spogliatoio vorrebbe regalargli un’ultima serata trionfale. L’Atalanta per lui è rivale ancora più speciale: la scorsa estate lo aveva fatto vacillare, con un’offerta di un ruolo non da “secondo”. Comunque vada, le cose da dirsi durante la premiazione non mancheranno. Il futuro della Juve passa dai prossimi due risultati dei bergamaschi: una sconfitta e una vittoria (nell’ordine) di Zapata e compagni cambierebbero presente e futuro bianconeri.
L’ultimo scalpo La Coppa è l’unico trofeo italiano che manca a CR7