La Gazzetta dello Sport

La Dea nel destino

COPPA ITALIA E CHAMPIONS JUVE PER IL DOPPIO COLPO DI MEZZO C’È SEMPRE GASP

- di Valerio Clari

Pirlo si gioca tutto in sette giorni: l’Atalanta, avversaria mercoledì in finale, fermando il Milan domenica in A può fare un favore alla Signora, che si affida a Ronaldo

Un altro pezzo di Champions è volato via all’ora di pranzo, ieri, con la vittoria del Napoli. Dopo cena, però il Milan ha fallito il match-ball. La Juve e i suoi giocatori sanno che con una sola giornata e un punto da recuperare la strada resta strettissi­ma e legata a inciampi degli altri. La testa è tutta all’Atalanta. E lì resterà. Non solo per la finale di Coppa Italia, però. Il pareggio del Milan fa sì che il finale di stagione bianconero sia legato a filo doppio con la Dea. Se prima Ronaldo e compagni erano pronti a provarci “fino alla fine”, come da mantra societario, ma senza troppe illusioni, ora si mettono (anche) nelle mani della Dea. Prima, però, se la troveranno di fronte e lì sì che possono essere padroni del proprio destino. La Coppa Italia, corollario apprezzato di obiettivi più pesanti in stagioni di gloria, ora diventa centrale e fondamenta­le per rendere almeno “mezzo vuoto” un bicchiere che altrimenti rischia ancora di restare vuotissimo. Vincere la finale con l’Atalanta può servire anche a “stimolarla” (Champions sicura ma secondo posto da difendere) nell’ultimo turno di campionato. Incroci pericolosi, da affrontare uno per volta. Già mercoledì molti hanno motivazion­i speciali.

La guida

Pirlo, innanzitut­to: battere Gasperini e persino chiudere al quarto posto potrebbe non bastargli per garantirsi un futuro sulla panchina bianconera. Però illuminere­bbe l’uscita di una luce diversa: due finali, due trofei, lo scalpo dell’Atalanta dopo quello del Napoli in Supercoppa rimpolpere­bbero il bilancio degli “alti” stagionali, quasi tutti in sfide dirette (Barcellona, Inter, Milan all’andata le altre vittorie in curriculum). Con le due coppe e le attenuanti di una stagione colma di imprevisti e difficoltà in futuro la sua annata di debutto potrebbe persino essere “rivalutata”, specie se riuscirà a costruirsi una reputazion­e convincent­e in panchina.

Il collezioni­sta

Il palmares di Cristiano Ronaldo è abbastanza ricco perché una coppa nazionale rischi di perdersi nel mucchio, ma Cristiano è un collezioni­sta poliedrico: gol, auto veloci, record e trofei sono inseguiti con costante intensità. La Coppa Italia gli manca (unico trofeo italiano) e il ragazzo di Madeira ama riempire i vuoti. A 36 anni è arrivato a 36 gol stagionali (ogni anno che passa sarà più difficile arrivare al pareggio), una serata che prevede una premiazion­e finale può cancellare umore nero e stimoli calanti degli ultimi tempi, restituend­o alla Juve la solita “macchina da guerra”. Poi una conferma in extremis nella sua coppa renderebbe più semplice anche rispettare l’ultimo anno di contratto a Torino.

Entrate e uscite

Per gli ultimi arrivati Chiesa, Kulusevski e McKennie la coppa può essere il primo torn vinta (Supercoppa a parte, ma lì si parte dalla finale), per Gigi Buffon

sarà la chiusura di una cavalcata lunghissim­a e potrebbe diventarlo anche per Chiellini (futuro in sospeso). Il portiere sarà titolare a caccia del sesto successo personale nel torneo e di un finale da vincente prima di tentare un’ulteriore avventura altrove. Tutto lo spogliatoi­o vorrebbe regalargli un’ultima serata trionfale. L’Atalanta per lui è rivale ancora più speciale: la scorsa estate lo aveva fatto vacillare, con un’offerta di un ruolo non da “secondo”. Comunque vada, le cose da dirsi durante la premiazion­e non mancherann­o. Il futuro della Juve passa dai prossimi due risultati dei bergamasch­i: una sconfitta e una vittoria (nell’ordine) di Zapata e compagni cambierebb­ero presente e futuro bianconeri.

L’ultimo scalpo La Coppa è l’unico trofeo italiano che manca a CR7

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