La Gazzetta dello Sport

Il Verona resta decimo ma il Bologna ci crede Ora sfidano Napoli e Juve

- Matteo Dalla Vite

Faraoni-Kalinic e De Silvestri-Palacio: alla fine è pari All’ultima Juric e Miha decidono per la Champions

La Decima (poltrona) è ancora di Juric. Si va ai “supplement­ari”, dentro la lotta per la Champions: Verona e Bologna avranno il loro verdetto contro Napoli e Juventus. Per ora Ivan è in pole-position davanti a un Sinisa che ha rattoppato una gara in cui il suo Bologna ha certificat­o il 20° debutto in due anni e mezzo (Raimondo, classe 2004) ma che per molti tratti della gara pareva dentro una centrifuga, quella perfetta e armata dal tecnico croato, ieri sera in tribuna perché squalifica­to ma dotato di un joystick vero e proprio: il suo Verona è giocattolo in Full HD. Il Bologna, invece, ha sbandato ma anche saputo stare sul ring. Sinisa torna nello stadio che lo vide dentro un atto di forza 40 giorni dopo il ricovero per combattere la leucemia. Da allora era il 25 agosto 2019 - sono passati 632 giorni: quella sera faceva fatica a compiere due passi, ieri sera («Ho avuto le lacrime agli occhi» dice) ha urlato, diretto con la foga rabbiosa, soprattutt­o dopo il vantaggio veronese preso dopo 2’ (angolo di Dimarco, ciabattata di Gunter, Faraoni in libertà). E lo ha fatto con ancor più enfasi davanti a un Bologna che nella prima mezz’ora non ci ha capito nulla: letture in differita, Vignato (basso) stretto fra Barak e Bessa che si scambiavan­o con meccanismi perfetti. In quei primi trenta minuti, Juric - a parte due belle parate di Pandur su Palacio e Sansone - ha giocato alle tre carte: inseriment­i, raddoppi, uomo-contro-uomo fatto in maniera impeccabil­e mentre nel Bologna le distanze saltavano. Verona da 30’ “arroganti”, e infatti il Bologna ha trovato respiro appena scollinata la mezz’ora, al 32’ (punizione di Skov Olsen, palla tagliata di Soriano, De Silvestri 1-1). È botta e risposta dei due laterali destri.

Arbitri

La ripresa è un quasi copia-eincolla del Lato A. Juric aveva ragione a dire che Kalinic giocava bene nonostante tutto: è funzionale, crea, poi alla fine colpisce da centravant­i vero, gol da leone d’area. Il pari di Palacio è l’ennesima storia infinita di un giocatore che non tramonta mai. Ora Verona e Bologna saranno gli arbitri della volata-Champions. «Speriamo ci sia un arbitro come si deve», dice Sinisa che affronterà la Juve: sarà l’ultima chance per un decimo posto per ora in mano a Juric.

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ANSA Intramonta­bile Rodrigo Palacio, 39 anni, autore del 2-2

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