Il nuovo team di Valentino debutterà in Desmosedici
Manca solo la firma: con il fratello Marini, il dottore punta su Bezzecchi. E la “rossa” conferma Miller
È stato un weekend perfetto per la Ducati. Perché la rossa ha lasciato Le Mans e la Francia con in tasca la seconda doppietta consecutiva, con la vittoria Jack Miller davanti a Johann Zarco, dopo quella conquistata due settimane fa a Jerez de la Frontera con Miller e Francesco Bagnaia. E perché, dopo un weekend altrettanto intenso di quello agonistico a livello di trattative e incontri, Borgo Panigale è a un passo dal finalizzare la trattativa che nel 2022 vedrà la neonata squadra di Valentino Rossi debuttare in MotoGP con le Ducati Desmosedici. Manca ancora la firma sul contratto che legherà la VR46 a Borgo Panigale per le prossime stagioni, ma siamo alle battute finali dopo avere smussato la maggior parte dei dettagli, nei tanti incontri che queste settimane hanno visto da una parte del tavolo oltre all’amministratore delegato di Ducati, Claudio Domenicali, soprattutto il direttore generale Corse, Gigi Dall’Igna, e il direttore sportivo Paolo Ciabatti, e dall’altra, in rappresentanza della VR46, l’a.d. Albi Tebaldi, il managing director Gianluca Falcioni, e il responsabile del team Alessio Salucci. E così, a distanza di 10 anni, Valentino tornerà a Borgo Panigale, seppure nelle vesti di imprenditore e team principal.
Doppia trattativa
Il lunedì dopo il GP di Jerez c’è stata già una prima firma, quella tra la VR46 e il team Avintia di Raul Romero, che a fine stagione lascerà la MotoGP proprio a Rossi, il cui sbarco in classe regina avverrà in partnership (accordo quinquennale) col gigante petrolifero saudita Aramco. Ma sempre in quei giorni, gli uomini della VR46 avevano intavolato anche una discussione approfondita con la Yamaha, per valutare l’alternativa di correre dal 2022 con le M1 al posto del team Petronas, che oggi schiera lo stesso Rossi e Franco Morbidelli. L’apertura ha colto di sorpresa Razlan Razali, team principal del Sepang Racing Team, che pensava come ormai il rinnovo fosse cosa fatta, prima di scoprire anche come Iwata avesse offerto le M1 ufficiali al pilota che le ha fatto vincere 4 Mondiali piloti a un prezzo nettamente inferiore: chi nel paddock è sempre molto informato, parla di una proposta alla Petronas di circa 9 milioni a stagione contro i circa 5 offerti a Valentino, cifra in linea con quanto chiede la Ducati.
Nodo piloti
Uno dei punti dirimenti del futuro accordo riguarda i piloti. Perché la filosofia della VR46 è sempre stata quella di allevare e fare correre i propri, cresciuti nell’Academy ideata da Valentino quasi dieci anni fa. Ed è logico pensare che il progetto di Valentino sia quello di schierare nel 2022, oltre al fratello Luca Marini, anche Marco Bezzecchi, attualmente terzo in Moto2. Ma dall’altra parte c’è una Ducati che in questi anni ha gestito più o meno direttamente le caselle alla voce piloti, e che non vorrebbe assolutamente perdere Enea Bastianini, oggi compagno di Marini nel team Avintia. Il campione uscente della Moto2 piace però molto anche all’Aprilia, che starebbe seriamente pensando a lui come compagno di Aleix Espargaro, qualora non vada in porto l’operazione Andrea Dovizioso. Aprilia che sta provando a convincere Nadia Padovani, vedova di Fausto e neo a.d. del team Gresini, per la creazione del team satellite. Ma in ballo, nonostante l’accordo della VR46, per Gresini resta anche la Ducati, per una decisione anche economica: per dare a Gresini due RS-GP con sviluppo a fine 2021, Aprilia chiede una cifra vicina ai 3 milioni di euro, che per la Ducati salgono a poco più di 5, per una moto 2022 e una 2021.
Miller confermato
I prossimi giorni saranno quelli decisivi. Annuncio al Mugello? No, per quanto riguarda il team VR46-Ducati, che sarà svelato molto probabilmente a Barcellona. Nel weekend del GP d’Italia, invece, ci sarà l’annuncio del rinnovo per 3 anni con la Pramac, ma soprattutto dell’allungamento a fine 2022 del contratto di Jack Miller, la cui opzione a favore di Borgo Panigale scadeva a fine giugno. Ma dopo le vittorie di Jerez e Le Mans nessuno può obiettare nulla sulla riconferma del pilota australiano.