Ale, che record sui 100 La staffetta è di bronzo col suo lancio da 47”74
Il torinese vola in prima frazione e toglie 18/100 al suo primato italiano: è 3° al mondo nel 2021
Questo risultato è un punto di partenza: sono cresciuto molto e queste sfide mi esaltano
Un vero gigante: per altezza, bravura, velocità e ambizioni. Alessandro Miressi da ieri - grazie al 47”74 in prima frazione con cui ha lanciato l’Italia della 4x100 sl al bronzo europeo dietro a Russia e Gran Bretagna, polverizzando il suo stesso record italiano di tre anni fa di 47”92 - è una delle risposte ai fenomeni americani e australiani, Dressel e Chalmers su tutti. Non a caso è il campione europeo dei 100 sl e oggi «farò di tutto per confermarmi». Il gigante che guarda tutti dall’alto dei suoi 202 centimetri chiama alla carica i suoi tre compagni della finale - Lorenzo Zazzeri, Thomas Ceccon e Manuel Frigo - a dargli una mano per realizzare «qualcosa di epico» ai Giochi nella staffetta che fu 4a ai Mondiali 2019. Intanto irrompe al top mondiale: 3° dietro ai russi Kolesnikov (47”31), ieri autore del record mondiale nei 50 dorso, e Minakov (47”57). Da tre stagioni cercava di dare continuità al suo record, ma in una fase di assestamento e crescita Ale-jet ha dovuto fronteggiare qualche inconveniente come il Covid, preso un mese prima delle selezioni olimpiche di Riccione, dove era uscito assai deluso. Perché debilitato dal virus; perché, quando si mette in testa una cosa, Miressi non si accontenta mai. E anche questa volta aggiunge che il record è «soltanto un altro punto di partenza».
Diamante no grazie
Miressi viene da Moncalieri e da poco si è trasferito a Torino, dove si allena nel Palanuoto insieme ad Alessandro Bori, col quale cominciò a prendere medaglie giovanili. È finito in piscina quasi per caso, avendo due genitori che preferivano il diamante. Il padre Elio giocava a baseball, la madre Piera Panico è stata nazionale di softball e, vista una certa indifferenza del suo piccolo gigante verso il guantone, intuì che con le bracciate in acqua avrebbe potuto svettare nella vita. «Ho genitori rigorosi al punto giusto»: il figlio ha cominciato da dorsista, ha fatto il mezzofondista vincendo anche un tricolore giovanile nei 400 sl. «Poi all’improvviso mi ritrovai a preparare i 100». Vuoi mettere il fascino della gara regina? Vuoi mettere diventare «il migliore nella gara dei migliori?». Come lo è stato uno dei suoi idoli e predecessore, Filippo Magnini, che vinse due titoli mondiali e tre europei. Ammirava Phelps, oggi studia ogni mossa di Dressel, che considera il favorito per Tokyo. Appassionato di basket come Paltrinieri, tifa Boston Celtics e in alternativa i LA Clippers: «Amo giocare partitelle con gli amici». A 10 anni era difensore nel Moncalieri di calcio. Si considera uno «juventino tiepido. Mi piacerebbe incontrare Ronaldo: abita in collina dalle mie parti, magari ci incrociamo. Se lo vedo gli chiedo una maglietta e magari pure una delle sue auto. Tanto ne ha molte...». Antonio Satta è un altro punto di forza di Miressi: da sette anni studia per l’allievo la velocità su Youtube. «La prima volta che lo vidi, pensai: magari vincerà i 200 dorso! Un suo pregio? La freddezza. È un istintivo». Ale fa sogni strani: «Ogni tanto sogno di perdere, sogno che gli altri sono partiti e io no. Sogni del cavolo, due mesi prima delle gare».
Qualcosa di grande
Miressi non aveva chiesto ai tecnici «di partire in prima e non lanciato. Dovevamo cercare di partire con un tempo basso. Per me partire primo o ultimo non fa differenza. È stata una bella idea. Volevo rompere il ghiaccio per vedere come stavo dopo gli Assoluti. Tre anni dopo l’oro di Glasgow sono cambiato parecchio. Qui a Budapest ho debuttato per la prima volta ai Mondiali, in staffetta: è sempre stato il mio sogno arrivare a questo punto, sono cresciuto molto. Faccio la dieta. Sono professionista, come mi dicevano quando ero piccolo». Un segreto? «Lo scoprirete in acqua. Qui ci sono tutti i russi forti, sarà dura confermarsi, ci metterò tutto me stesso: ma a me queste dure sfide mi gasano e questo record rafforza le mie sicurezze. Vincere così è molto piu soddisfacente. Per diventare qualcuno devi fare qualcosa di straordinario. Terzo al mondo? Sono arrivato a fare questo tempo lottando con tutto me stesso».