La Gazzetta dello Sport

Giro Bernal-Evenepoel battaglia sullo sterrato

- di Gialanella, Giardini, Scognamigl­io

Se hai problemi puoi perdere tutto, sarà battaglia già dai primi settori

Egan Bernal

Ineos Grenadiers

Sarà difficile guadagnare tempo e sarà facilissim­o perderlo

Remco Evenepoel

Deceuninck

Montalcino e una tappa con 35,2 km sulla ghiaia: dalla Rosa di Bernal a Nibali, la classifica può saltare

Sono strade bianche cariche di emozioni e fatica. La storia è qui, sin dal passaggio degli Etruschi e poi con le lotte tra Siena e Firenze. Adesso Montalcino è uno dei brand italiani più famosi al mondo, e il Giro lo onora con una tappa-chiave: Brunello Wine Stage, sport e cultura. I vigneti diventano lo scenario di una sfida totale. Questo sterrato è unico. Sono 35,2 km, in quattro settori, negli ultimi 70 di gara. Il primo è il più panoramico, con un lungo viale tra i cipressi. Gli altri tre sono in salita, punte del 16%. Nessuno è stato mai inserito nella Strade Bianche, la classica di marzo. L’unico già pedalato, e sempre al Giro, è il secondo, quello finale a Montalcino 2010: vinse Evans. Nibali era in maglia rosa e la perse, la sola volta in cui ha ceduto il simbolo del primato. Per le squadre è il giorno più duro. Beppe Martinelli, d.s. dell’Astana, dice: «Vale la fatica di un anno». Cambio-bici anche da terra nel primo settore; quattro punti di assistenza neutra Shimano, con bici e ruote, e ogni team schiera circa 10 persone lungo i quattro tratti, con ruote e rifornimen­to. Egan Bernal in rosa ha 14” su Evenepoel, 22” su Vlasov e 37” su Ciccone, Nibali è a 2’13”: questa giornata potrebbe sconvolger­e il Giro come Arenberg al Tour 2014 con lo Squalo in maglia gialla.

La tecnica

«Con la ghiaia cambia totalmente la guidabilit­à della bici, è più complicato — spiega l’aretino Daniele Bennati, cresciuto su queste strade bianche, ora commentato­re Rai —. Devi frenare di più con il posteriore, altrimenti la ruota anteriore ti parte, e non puoi curvare come sull’asfalto, serve il contrappes­o con il corpo. Vedo favorito Bernal su Evenepoel, che a livello tecnico non ha tantissima esperienza, mentre Bernal è un ex biker e guida molto bene. Mi aspetto un grande attacco della Ineos, Ganna può pilotare Bernal a prendere in testa i primi due tratti, e poi ci penserà Moscon, è la sua tappa».

Le parole

Egan Bernal ha parlato dopo colazione, Remco Evenepoel dopo pranzo. «Non pensavo di essere già in rosa — ammette il 24enne colombiano, terzo alle Strade Bianche —. E certamente di Remco mi ha sorpreso che sia già a questo livello alla prima gara dopo quasi nove mesi». Sulla Pinarello Dogma F12 XLight (freni tradiziona­li) monta tubolari da 28” e rapporti classici: 53/39, 11/30. «Attenzione, se hai dei problemi puoi perdere tutto. Ci sarà “guerra” già per le posizioni all’inizio dei settori». Scelte diverse per Remco Evenepoel: la Specialize­d Tarmac SL7 ha freni a disco, una moltiplica compatta 52/36 davanti e 11/30 dietro (scelta intelligen­te per salvare la sua agilità, visto che ha appena 21 anni), copertonci­ni con camera d’aria in lattice da 28”, gonfiati a 5,5 atmosfere, con una spalla più rigida per resistere nella ghiaia. Il belga della Deceuninck-Quick Step ha già vinto la sfida mediatica: 70 giornalist­i collegati, anche dal Brasile, e annuncio del rinnovo dello sponsor Quick Step fino al 2027. Costruire cioè una squadra per permettere a un belga (Remco, sotto contratto fino al 2026) di vincere il Tour. Da qui l’ambizione di cominciare a battere Ineos al Giro. Evenepoel: «Se non credessi nella possibilit­à di vincere, se non credessi in me stesso, neppure mi sarei presentato». Poi particolar­i toccanti sul suo recupero: «Avevo perso tre litri di sangue e quando mi sono alzato la prima volta… ero bianco come un foglio di carta. A casa ho provato a camminare ma ho dovuto chiedere a mia madre di sostenermi. Ora sono 2° al Giro con solo 3 mesi di allenament­o. Lo sterrato? Sarà difficile guadagnare tempo… ma facilissim­o perderlo». E Giulio Ciccone? «Lo spartiacqu­e sarà lo Zoncolan — dice l’abruzzese, 26 anni —. Per Montalcino servono gambe e fortuna: uno di quei giorni che ti possono regalare un sorriso ma anche toglierti tutto quello che hai raccolto».

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Da sinistra, Egan Bernal, 24enne colombiano, maglia rosa; Remco Evenepoel, 21 anni, belga, secondo a 14”; Giulio Ciccone, 26 anni, quarto a 37”
ANSA/LAPRESSE Protagonis­ti Da sinistra, Egan Bernal, 24enne colombiano, maglia rosa; Remco Evenepoel, 21 anni, belga, secondo a 14”; Giulio Ciccone, 26 anni, quarto a 37”

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