La Gazzetta dello Sport

Nuoto Oro Quadarella negli 800 “vista Tokyo”

STRAVINCE GLI 800 «ADESSO LO SO ALL’OLIMPIADE ARRIVERÒ AL TOP»

- di Arcobelli

La romana bissa da dominatric­e il successo di Glasgow 2018 in 8’20”23: «Cercavo stimoli, li ho trovati». Ballo, Di Cola, Pellegrini e Panziera sono d’argento nella 4x200 mista

Gli 800 sono una della specialità più prestigios­e. In principio fu Novella Calligaris sul podio olimpico nel ‘72 e poi iridata e primatista mondiale nel 73. Poi irruppe Alessia Filippi, argento olimpico a Pechino, bronzo mondiale nel 2009 ma d’oro agli Europei 2008. Da una romana all’altra, la storia si ripete con il trionfo bis di Simona Quadarella in 8’20”23: un dominio in stile Ledecky. Del resto Simona è l’equivalent­e in Europa dell’americana, essendo campioness­a mondiale in carica nei 1500 e argento negli 800. Appunto. Questa è la gara che piace di più all’allieva di Christian Minotti. «Ed essere arrivata ai Mondiali 2019 dietro alla Ledecky, averla impegnata sino alla fine - confessa lei - è stata una delle emozioni più grandi della mia vita». Se i 1500 olimpici le vengono più facili, gli 800 la rendono davvero fiera: la sua missione, dopo questa splendida conferma tre anni dopo la tripletta di Glasgow, è da adesso in poi guardare il cronometro e avviare il conto alla rovescia con i Giochi di Tokyo, dove sa di poterci arrivare al top, partendo dal suo personale di 8’14”99.

Sicurezza

«Per il cronometro c’è tempo, riuscire a fare 8’20” senza aver finalizzat­o questi Europei mi dà una grande gioia e una grande sicurezza» fa Simona, altrimenti nota come Veleno: ma solo in acqua, per definizion­e di mamma. Quella quieta rassicuran­te ragazza sempre col sorriso si trasforma in una mezzofondi­sta instancabi­le alla quale manca davvero solo il podio olimpico. «Prima arriviamo a Tokyo, poi pensiamo alle gare: sono 5 anni che aspetto». Mai Olimpiade fu attesa, sperata. E tornare d’oro nella piscina in cui si presentò al mondo accende forti pensieri in Veleno: «Qui presi la mia prima vera medaglia nel 2017. Era un bronzo ma ha avuto un peso enorme nella mia carriera». Dopo sono arrivate la tripletta europea e il titolo iridato: «Qui mi sono riaccesa e sono super contenta: cercavo delle risposte in fase di carico, cercavo gli stimoli agonistici che mi servivano. Li ho trovati, perché contro le russe è stata una bella gara, ho fatto quello che dovevo fare. E poi il mio allenatore Christian sembrava contento». Il coach nuotava i 1500 e sa quant’è difficile un’Olimpiade, avendola disputata nel 2000 a Sydney. Minotti non ammette distrazion­i in questa fase cruciale e sa che qui mancavano la tedesca Kohler e la spagnola Belmonte. «Ma la prima avversaria è dentro di me, sono io» sottolinea Simona, ora fidanzata con il ranista Alessandro Fusco. «La felicità aiuta ad andare più forte, va trovato un equilibrio insieme, però sono leggera anche per questo. Mi sento tranquilla. Io ci sono, so che lui c’è, anche se è a casa». Ma, appunto, senza troppe distrazion­i come comanda l’alle

natore. «Da questi campionati non voglio aspettarmi grandi cose, perché non li abbiamo preparati, ma voglio testarmi prima delle Olimpiadi. Soprattutt­o avere un buon riscontro. E se poi arriva un’altra tripletta sarei doppiament­e contenta».

Terza al mondo

Il crono della romana è il terzo al mondo in stagione: finora sono state più veloci la Ledecky (8’13”64), neanche a dirlo, e la cinese Wang Jianjiahe (8’17”20). Il tempo dell’oro dell’azzurra ha scalzato dal podio virtuale l’8’23”13 dell’australian­a Titmus, rivale della Pellegrini nei 200 sl, una gara troppo breve per le corde della romana. «In questa lotta contro me stessa - riprende Simona, che pure ha solidarizz­ato per le piscine ancora chiuse - sono contenta delle andature, della regolarità. Era ciò che dovevo fare, perciò sono molto soddisfatt­a. È arrivato il momento di tornare protagonis­ta assoluta». Non ditelo a Federica Pellegrini, che aggiorna il suo immenso palmares con la medaglia più strana del mondo nella specialità che si disputa solo in Europa: la 4x200 mista. Sono partiti prima gli uomini, Ballo e Di Cola, poi è salita sul blocco la Divina, che in terza frazione ha segnato 1’55”66, e lasciato il tocco alla Panziera. E i 200 su cui sta investendo tutta se stessa? Li nuoterà. Fede ha già dato il suo contributo, come sempre decisivo, alla squadra: «Qui sto facendo un bellissimo allenament­o in gara, non voglio stressarmi e ci sono ancora tante gare da fare, altre staffette». Deve saper distribuir­e le forze perché, a quasi 33 anni, non ha certo la freschezza di una Quadarella. L’argento dietro alla Gran Bretagna, con record italiano limato tre anni dopo da 7’32”37 del 2018 a 7’29”35 per il primo podio nella specialità, diventa la 16a gemma in vasca da 50 metri. Ed è la 54a medaglia globale, con cui ha raggiunto l’ex fidanzato Magnini. Una medaglia mai presa finora. C’è sempre una prima Fede.

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Oro e argento mondiale 2019 nei 1500 e 800, 4 ori europei
Iridata Simona Quadarella, 22 anni, romana allenata da Christian Minotti, gareggia per l’Aniene. Oro e argento mondiale 2019 nei 1500 e 800, 4 ori europei

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