I novant’anni di Ferlaino: «Mi manca Diego»
Iricordi sono nitidi, basta ascoltarne i racconti del passato per convincersi di avere di fronte un personaggio unico, almeno per i napoletani. Per coloro che hanno vissuto sempre nel sogno di vincere lo scudetto, un giorno, e di poter battere quella concorrenza che ha sempre imperato nel ricco settentrione. Ieri, Corrado Ferlaino ha compiuto 90 anni e Napoli l’ha voluto festeggiare, invadendo i social e lasciando messaggi augurali al presidente dei due scudetti e della coppa Uefa. Una passione unica, che ha saputo condividere con l’intero ambiente, sopportandone il peso della responsabilità e delle esigenze della piazza. La storia di Ferlaino presidente del Napoli viene ricordata ad ogni ricorrenza. E’ durata 31 anni, dal 1969 al 2000, quando mollò la sua creatura nelle mani di Giorgio Corbelli e Toto Naldi, dirigenti di poca esperienza che, per ragioni varie, portarono il club al fallimento e, dunque, all’inizio dell’era De Laurentiis.
Rimpianto
S’è commosso, l’ingegnere, per la valanga di messaggi ricevuti e per l’affetto dei napoletani. «Oggi, i soldi arrivano dalla tv ed è tutto più semplice. Quando c’ero io, l’unica risorsa del club erano gli introiti dei botteghini e se non avessi avuto i tifosi dalla mia parte, mai avrei potuto ottenere i risultati che oggi, insieme, possiamo vantare», ha detto l’ex presidente del Napoli. L’amore e l’odio sono stati sentimenti contrastanti, che hanno accompagnato tutta la durata della presidenza di Ferlaino. Il ricordo dei due scudetti, certo, ma anche delle due bombe fatte esplodere nel giardino della sua residenza dalla parte più estrema del tifo, manovrata dalla camorra, che avrebbe voluto mettere le mani sul Napoli. Ma l’ingegnere non s’è mai fatto spaventare, ha combattuto, difendendo il proprio operato dalle grinfie della malavita. La sua rivincita è iniziata a metà degli anni ’80, con l’ingaggio di Diego Maradona e con la consapevolezza di poter fare leva sul giocatore più forte del mondo per regalare ai napoletani qualcosa di prestigioso. Il settennato dell’ex Pibe de oro ha portato due scudetti, una coppa Uefa, una coppa Italia ed una Supercoppa italiana. Poi, con l’addio di Maradona è cominciato il lento declino del club, con la retrocessione in serie B e con il fallimento. «L’unico dispiacere è stata la morte di Maradona che fu l’artefice di quei successi. Assurdo che sia scomparso così giovane. Ha perso la partita più importante dopo averne vinte tante. Sono sicuro che se fosse stato vivo mi avrebbe fatto gli auguri», ha detto Ferlaino