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Il grazie in “call”...
uona Facetime, chi chiama da Rio? «Ciao Romelu, sono Adri, abbiamo vinto!». Una delle prime chiamate post-scudetto, Romelu Lukaku l’ha ricevuta da Adriano Leite Ribeiro, predecessore col 9 nerazzurro e suo mito di infanzia. «Avrei voluto essere come te...», ha ammesso il belga, in estasi, al brasiliano. Adriano ha trovato in questa nuova Inter un vero amico e, quando parla con lui, è come se tornasse tra le mille luci di San Siro: «Mi sono congratulato e l’ho invitato qui a Rio quando sarà finita la pandemia. Glielo ripeto: Rome, sei ospite a casa mia, insisto!».
S3Adriano, 3Ma
ci parli del filo che
vi unisce.
«Beh, Romelu è molto simile a me da tutti i punti di vista, non solo per la forza fisica e il piede sinistro, ma anche per l’umiltà e il legame fortissimo che ha con la sua famiglia. È un giocatore unico e tecnico, nessuno riesce a fermarlo. Immaginate per un attimo io e lui in campo insieme... Mamma mia!».
dove è nata questa amicizia tra numeri 9?
«Ci siamo conosciuti attraverso una live su Instagram organizzata dall’Inter durante il lockdown, prima non ci eravamo mai parlati. Da quel giorno abbiamo iniziato a mandarci alcuni messaggi, lui parla anche il portoghese. È una potenza in campo e un incredibile essere umano fuori. Sono molto orgoglioso che sia ormai diventato il mio “erede”».
3Lukaku
a parte, come ha vissuto questa cavalcata nerazzurra?
«Non vedo tante partite anche perché, quando capita, sono molto nervoso come i veri tifosi, ma ho accompagnato tutta la stagione a distanza e ho brindato con la mia famiglia per il tricolore: è stato bellissimo. Non ho mai dubitato che finisse così, con la vittoria».
3Qual
è il segreto di questa squadra per lei?
«Erano tutti molto concentrati sull’obiettivo. E sono un gruppo veramente unito, fa tutta la differenza del mondo: quando ci sono queste caratteristiche, alla fine una squadra vince».
3Lei
contro Conte giocava anni fa: è sorpreso di vedere una leggenda juventina diventare il nuovo idolo nerazzurro? «Non sono assolutamente sorpreso: ricordo bene Conte giocatore e il Conte allenatore è sotto agli occhi di tutti. Faceva e fa il suo mestiere in maniera
●Una videochiamata. E il grazie social di Romelu: «Ho sempre voluto essere come te» davvero eccellente».
Di scudetti ne ha tre in curriculum: ce n’è uno a cui è più legato?
«Non c’è una preferenza, sono affezionato a tutti perché sono stati importanti per me. L’Inter rimane una parte della mia esistenza, sono davvero orgoglioso di aver fatto parte di questa grande storia. E il tifo nerazzurro è incredibile: l’ho amato e lo amo ancora».
3 3Cosa
le manca di quei tempi in campo?
«Entrare e ascoltare i cori che hanno creato per me: non ha prezzo e non è paragonabile a niente. Ne ricordo ancora uno: “Che confusione, sarà perché tifiamo / un giocatore che tira bombe a mano / siam tutti in piedi per questo brasiliano / batti le mani che c’è in campo Adriano”».
Vuole mandare un messaggio a qualcuno dei suoi compagni di allora?
«A Zanetti, un grandissimo amico e una brava persona. Complimenti per il ruolo che svolgi adesso e per il lavoro che fai, Javier. Lo scudetto è il meritato premio. E spero di riabbracciarti presto».
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