Attenti, la volata Champions può riservare altre sorprese
Il lungo sprint per la Champions è già stato lanciato, con l’intermezzo della finale di Coppa Italia - tra Juve e Atalanta - che può incidere, eccome, anche sul campionato. Per la fatica, fisica e mentale, che comunque faranno due squadre protagoniste (con diversi ruoli) dell’ultima giornata. Per lo stato d’animo che potrebbe derivare da una vittoria o da una sconfitta. Di certo, tra i mille motivi di interesse, ci sarà anche la gioia, la soddisfazione, di poter disputare questa partita davanti a qualche migliaio di spettatori.
Il prologo, speriamo, a un ritorno alla normalità anche negli stadi. E in futuro ci dovremo ricordare - quando qualcuno avrà la tentazione di riportare alle stelle il prezzo dei biglietti - cosa abbia significato giocare in teatri deserti e cosa sia il pallone senza il calore e il colore.
Intanto però ci avviciniamo alla domenica sicuramente più importante, dal punto di vista sportivo e finanziario. Perché, parliamoci chiaro, arrivare secondi, terzi o quarti è anche una gratificazione per ciò che è stato fatto in campo. Ma è soprattutto un grande risultato dal punto di vista economico: vuoi mettere programmare un budget sapendo di poter contare su una sessantina di milioni? Di conseguenza, sarà un grosso problema per chi alla fine si ritroverà col cerino in mano. Pensate che in Federazione stanno discutendo, e stanno battagliando, per poter differire di uno o due mesi il pagamento degli stipendi. E rapportate tutto questo al mancato ingresso in
Champions. Fatto sta che un finale così ce lo ricorderemo per chissà quanto tempo: tre grandi società, tre grandi tifoserie, e due soli posti disponibili. Due posti davvero senza padroni, in questa lunghissima vigilia. Perché se il Napoli è di sicuro il grande favorito per accomodarsi su una delle due poltrone ancora disponibili, è altrettanto vero che questo campionato - tra le mille polemiche legate a Var e arbitri - ha fatto registrare una apprezzabilissima tendenza: tutti, e lo hanno confermato Cagliari e Crotone nell’ultima giornata, giocano con grande spirito sportivo. E dunque, per battere il Verona, Gattuso dovrà tenere alta la concentrazione. Perché se il Milan ha il teorico vantaggio di
essere padrone del proprio destino, è altrettanto vero che l’Atalanta non ha alcun motivo - né psicologico né pratico - per adattarsi semplicemente a una
passerella. Gasperini, in base al risultato, può chiudere da secondo o quarto in classifica: un “particolare” che, conoscendo il tecnico, fa tutta la differenza del mondo. Senza considerare i cinque milioni in più o in meno, per la società, in base al piazzamento raggiunto. Ma è una lunghissima vigilia, senza padroni e senza certezze anche per la Juve. Che sulla carta - è vero - ha un impegno meno proibitivo, ma forse non si fanno sufficientemente i conti con l’orgoglio di Mihajlovic, con la voglia del Bologna di non voler rischiare un sorpasso di Udinese, Fiorentina e Genoa (e finire dunque molto più giù in classifica) e con i precedenti evocati da Buffon in gare apparentemente più abbordabili. Insomma, prepariamoci a un finale incandescente, elettrizzante, per molti versi affascinante. Con l’unica speranza che non sia anche velenoso. Servono tre arbitri, sei guardalinee e tre addetti al Var all’altezza della situazione. E, almeno nel metodo, in perfetta sintonia.