Scusatemi, ho i playoff
GALLINARI TRA NBA E NAZIONALE «PUNTO IN ALTO CON ATLANTA MA COSÌ L’ITALIA È A RISCHIO»
New York. Il Madison Square Garden da «nemico». Il primo turno dei playoff da superare per la prima volta in carriera, stavolta con Atlanta (gara-1 è domenica nella Grande Mela, orario da stabilire). C’è soprattutto questo nella testa sportiva di Danilo Gallinari al momento: la postseason Nba i suoi Hawks l’hanno conquistata da quinti nella classifica della Eastern Conference, cambiando passo nella seconda parte di stagione dopo che Nate McMillan ha rilevato in panchina Lloyd Pierce. Gallo, 32 anni, ha chiuso in crescendo, trovandosi sempre più a suo agio nel ruolo di sesto uomo. E adesso che è ai Playoff, lui e i suoi Hawks vogliono fare più strada possibile. Per questo la Nazionale, che lo aspetta per il Preolimpico (29 giugno-4 luglio), per ora viene dopo. «Voglio esserci - dice subito il Gallo, che da tempo ha dichiarato di considerare un successo in azzurro più importante di uno Nba -. Però è ovvio che dipende da come andranno i nostri playoff e da quanta strada faremo. Se ci sarà la possibilità di giocare, mi piacerebbe».
3Danilo, i vostri playoff cominciano contro i Knicks. «Una sfida particolare per me , contro una mia ex squadra».
3 New York è la sua prima franchigia Nba, dal 2008 al febbraio 2011: i ricordi a cui è più legato?
«La terza stagione, nonostante la trade, è comunque stata indimenticabile. Dopo due anni di sconfitte, vincere è stato bellissimo. Farlo a New York ancora di più». 3Che atmosfera si aspetta al Madison Square Garden, l’arena più famosa del mondo? «Mi hanno detto che ci saranno 13.000 persone, praticamente pieno. Mi aspetto un ambiente bellissimo».
3New York quest’anno è tornata a vincere e ha chiuso l’Est al 4° posto: se l’aspettava? «Sinceramente non mi aspettavo i Knicks così forti, penso abbiano sorpreso tutti. Sono una squadra ben allenata, con giocatori giovani che stanno facendo molto bene».
Julius Randle: darebbe a lui il premio di giocatore più progredito? «Assolutamente sì. Ha fatto un miglioramento enorme, non solo rispetto all’anno scorso ma anche guardando tutto il suo percorso Nba. È un giocatore completamente cambiato». 3A proposito di miglioramenti, Atlanta ne ha fatti tanti rispetto a inizio stagione. «Abbiamo chiuso al quinto posto, è un buon risultato. Penso che sia stato il cambio di allenatore
a farci cambiare marcia».
3Che tipo di coach è Nate McMillan?
«Uno che dice le cose in faccia: ha messo in chiaro ruoli e rotazioni, ha sottolineato gli errori. Ha cambiato i minutaggi e la gestione della squadra, compresa la mia. Direi che era la cosa da fare, viste le vittorie». 3 Come valuta la sua stagione? «Sono molto contento. Era fondamentale, anche se in un ruolo diverso, riuscire ad essere importante dentro e fuori dal campo. E riuscire a portare la squadra ai Playoff: il primo obiettivo l’ho raggiunto».
3Trae Young, la star di Atlanta, giocherà i primi playoff della carriera: consigli? «Deve essere se stesso e continuare a fare quello che ha fatto per tutto l’anno. I playoff ovviamente sono diversi, visto che giochi contro la stessa
squadra dalle quattro alle sette volte. Ma questo non deve cambiare il modo in cui un giocatore gioca».
3Come si riesce a salire di livello ai playoff?
«Cercando di capire come sfruttare al meglio il piano partita. Devi riuscire a ripetere le cose che hai fatto durante l’anno, anche se la difesa avversaria cerca di non fartele fare».
3Quale sarà la chiave di questa
Danilo e gli Hawks domenica iniziano la serie con New York: da quanta strada faranno dipende la sua disponibilità per il Preolimpico
serie tra New York e Atlanta? «Per noi la difesa. Non abbiamo difeso bene nei tre incroci di regular season e li abbiamo persi tutti. Dobbiamo cercare di difendere meglio, è così che possiamo vincere».
3Nei playoff non è mai andato oltre il primo turno...
«Non voglio trovare scuse, ma non ho mai cominciato una serie da favorito. L’unica volta che avevo la squadra più forte (Denver, terza a Ovest, contro Golden State, sesta, nel 2013,
ndr), io non potevo giocare perché mi ero rotto il ginocchio. Il tempismo non è mai stato dalla mia parte».
3Anche stavolta?
«Stavolta è diverso. Questa sfida è più equilibrata: vogliamo passare il turno e crediamo di poterlo fare».
3Pronostico?
«Meglio non farne». 3C’è qualche serie, di quelle che ha giocato in passato, per cui ha dei rimpianti e che vorrebbe rigiocare? «Sicuramente quella in cui ero infortunato. E poi quella in cui con Denver abbiamo perso in gara-7 contro i Lakers. E gara-7 nella bolla, lo scorso anno, quando con Oklahoma City siamo usciti contro Houston».
Dei Knicks ho bei ricordi e sono una sorpresa, ma vogliamo batterli
Danilo Gallinari
Su New York-Atlanta al 1° turno