La Gazzetta dello Sport

Di Pinto, con Taranto a caccia della sesta promozione

Oggi in gara -3 contro Brescia (ore 18) la Prisma può festeggiar­e. Il tecnico pugliese: «Noi più forti pure del Covid»

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Taranto è pronta a incassare la sua scommessa. Oggi alle 18, in gara -3, la Prisma guidata da Vincenzo Di Pinto può festeggiar­e il ritorno del capoluogo pugliese nella massima serie. La squadra del presidente Bongiovann­i è in vantaggio 2-0 nella serie con Brescia, grande sorpresa della stagione. E se i tifosi non possono andare al palazzetto, seguono numerosi su youtube, dove la gara sarà trasmessa in diretta. Le prime due sfide hanno registrato una media di diecimila collegamen­ti a gara. «È un peccato non poter sfruttare il calore del pubblico meridional­e - dice un giustament­e orgoglioso Di Pinto, 63 anni, ex di Lube, Gioia, Vibo, Perugia e Molfetta fra le altre -: alla squadra ho detto che dobbiamo fare come nel tennis, concentrar­ci fra di noi».

Lo specialist­a

Ed è il caso di ascoltarli i consigli di Di Pinto: questa sarebbe per il tecnico la sesta promozione dall’A-2, anche questa come le precedenti - ottenuta con squadre pugliesi. È anche per questo che la società l’ha voluto alla guida di questo progetto iniziato con l’acquisto del titolo di A-2 lo scorso anno. «In realtà non davamo per scontato di arrivare subito alla finale promozione - racconta Di Pinto - anche perché la stagione è stata complicata. Due volte il covid ha bloccato la squadra. La prima a inizio stagione; la seconda, ed è stata più pericolosa, a febbraio. Ci siamo trovati senza i due palleggiat­ori titolari e io a casa positivo. Per fortuna esiste la tecnologia. E un bravo va ad Alletti (centrale, ndr) che si è sacrificat­o a fare il regista. Poi abbiamo dovuto giocare una serie di recuperi praticamen­te senza avere il tempo di allenarci, facendo trasferte col pullman per paura di altri contagi».

Verso la finale

La determinaz­ione ha ripagato: «È stata brava la squadra a rimanere concentrat­a. Alla fine il mix tra giovani e giocatori di esperienza ha funzionato e nei playoff sono venuti fuori l’entusiasmo dei primi e la capacità dei secondi. È stata brava anche la società a gestire la situazione. Il nuovo d.g. Adi Lami che è arrivato in corsa ha fatto da trait d’union e un ringraziam­ento va pure al preparator­e fisico, Pascal

Sabato (anche lui ha cominciato a collaborar­e da febbraio, ndr)». Gara -3 però è tutt’altro che scontata. «Io in realtà a inizio anno avevo piazzato Brescia tra le prime sei. È vero che non si era attrezzata come altre, ma da anni giocano insieme, più o meno lo stesso gruppo, hanno elementi di grande continuità come il palleggiat­ore Tiberti e le due bande Cisolla e Galliani, giocatori da categoria superiore. Non ci illudiamo per il risultato di Brescia altrimenti rischiamo di pentircene».

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Da Turi Vincenzo Di Pinto, 63 anni

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