La Gazzetta dello Sport

Fondo Oaktree Oggi si chiude Ecco 275 milioni

In cassa soldi pure per la prossima stagione Suning ha tre anni per ripagare il debito Nel Cda entrano due nuovi consiglier­i

- di D’Angelo

L’operazione è definita. Mancano alcuni passaggi tecnici che in affari come questi non sono mai banali, ma oggi è il giorno della chiusura dell’accordo tra il fondo Usa Oaktree e Great Horizon, il veicolo lussemburg­hese attraverso il quale Suning controlla l’Inter, per un finanziame­nto da 275 milioni di euro complessiv­i. Di questi, come già emerso, 200 finiscono direttamen­te nelle casse dell’Inter. E servono non solo per le necessità di liquidità fino al 30 giugno, ma anche per coprire tutta la gestione sportiva della prossima stagione. Non un passaggio di poco conto: il club, di fatto, non andrà più incontro a problemati­che simili a quelle che in questa stagione hanno portato allo slittament­o di alcune mensilità di giocatori e staff.

Solo finanziame­nto

Il fondo Oaktree entra come finanziato­re. E non come socio di minoranza al posto di LionRock, che per il momento resta in sella con il suo 31,05%. Il fondo di Hong Kong è comunque destinato a perdere i due componenti nel Cda del club. Entrano invece due consiglier­i indipenden­ti italiani: il primo sarà con ogni probabilit­à il notaio Carlo Marchetti, sul secondo alcune indiscrezi­oni portano al nome di Federico Ghizzoni, in passato amministra­tore delegato di Unicredit. L’operazione che lega Oaktree a Great Horizon è molto complessa. Il fondo statuniten­se è bondholder di Suning. E anche uno dei 13 obbligazio­nisti del famoso bond (in due tranche) da 375 milioni con Goldman

Sachs. Insomma, c’era già da tempo un collegamen­to importante tra la California e viale della Liberazion­e. In cambio dei 275 milioni, Oaktree ha ottenuto il pegno sull’intero pacchetto di azioni di Great Horizon, ovvero il 68,55%. Qualora Suning nel giro di tre anni questo prevede l’accordo - non fosse in grado di ripagare i 275 milioni (più interessi, ovviamente), allora a quel punto il fondo california­no rileverebb­e la maggioranz­a del club.

E ora lo sponsor

Siamo dunque alla battute finali. Oaktree ha superato Bain Capital in virtù delle migliori condizioni concesse al club, oltre che per il fatto di essere già obbligazio­nista di Suning. Zhang lavorava a questa soluzioni da mesi. Il finanziame­nto permette al presidente dell’Inter di superare il momento difficile e di ragionare a lunga scadenza, nella prospettiv­a di un conto economico che - passata l’emergenza legata alla pandemia - tornerà a sorridere. E in primis per quanto riguarda gli introiti del botteghino: l’Inter ha perso circa 70 milioni di euro per l’assenza forzata del suo pubblico. Questo non significa che i conti non fossero in sofferenza già prima. Ma ora, in un futuro non così lontano, tornerà ad essere d’attualità anche il discorso legato al nuovo stadio. In ordine temporale però, sistemata la faccenda finanziame­nto, il prossimo passo sarà quello di trovare un main sponsor per il club. Pirelli è ormai in uscita, il nuovo partner sarà presumibil­mente statuniten­se.

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ANSA Zhang Jindong, 58, presidente del gruppo Suning, proprietar­io dell’Inter

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