Buffon alza la “sesta” Chiusura da vincente per l’uomo dei record La Juve lo festeggia
Primatista di scudetti (10) e adesso anche di Coppe Italia: sei come Mancini e Stankovic E CR7 completa la collezione di trofei italiani
inisce come nel giorno del primo addio, quello che sembrava aver messo la parola fine alla sua storia Juventina: Gigi Buffon lanciato in aria dai compagni. Finisce, la partita, con un palla nelle sue mani: un caso, ma forse non c’è niente di casuale. Il 43enne portiere chiude la sua carriera in bianconero (o forse la sua carriera vincendo e ridendo come un bambino mentre i compagni lo festeggiano: è la presenza numero 685, è il 21° trofeo con questa squadra, 22 contando anche il campionato di Serie B, dove Gigi è sceso, con la Juventus, senza battere ciglio. Al 90’ Chiellini gli consegna la fascia ed allora tocca a lui alzare la coppa e far partire i coriandoli su Reggio Emilia: ci voleva una serata così, dopo una stagione in cui gli era spesso toccato osservare dalla panchina prestazioni della squadra non all’altezza dello storia recente , oppure provare a spiegare, davanti alle telecamere, cosa non era funzionato. A Reggio Emilia funziona quasi tutto, c’è anche il pubblico ad acclamarlo e ringraziarlo, come non succedeva da tempo. C’è John Elkann a salutarlo e c’è il presidente Andrea Agnelli che quasi si commuove, quando lo abbraccia durante i festeggiamenti.
FSempre più sola
La Juve continua a rimpolpare le collezioni di trofei italiani: il primato in coppa Italia non era in discussione, ma così allunga ulteriormente sulla Roma, ferma a 9. Sono quattordici i successi bianconeri, cinque negli ultimi sette anni. Venti le finali disputate, sette in gara secca, vincendone cinque (le due perse contro il Napoli, nel 2012 e nel 2020). Stavolta la coppa è festeggiata davvero. Per la Juve in questo decennio, ma non solo, è stata un contorno, da affiancare al piatto principale (quasi sempre lo scudetto). Alcune volte un aperitivo, in attesa di saziare una fame europea in finali Champions rimaste però indigeste. Stavolta era diventata l’obiettivo: centrarla vale un grande sospiro di sollievo. Ma anche una gioia autentica. C’è anche un risvolto economico, visto che sommando diritti tv e sponsorizzazioni, con la vittoria si porta a casa circa 5,3 milioni, a cui si aggiunge il gettone per la prossima Supercoppa contro l’Inter (può essere di 3,4 milioni se si giocherà in Arabia Saudita). Di questi tempi, non si buttano via.
L’ultima zampata
Ma più che i soldi conta l’orgoglio ferito e ora parzialmente curato. Per la vecchia guardia questo successo è l’ultima zampata di chi è stato imbattibile per nove anni e non vuole salutare lasciando l’immagine della squadra “decadente” vista in alcune uscite dell’ultimo campionato. Gigi Buffon lascia con un altro primato, dopo quello di scudetti conquistati. Ora è il più vincente anche in coppa Italia, sei successi come Mancini e Stankovic. Chissà che l’anno prossimo, con un altra maglia, non trovi modo di disfarsi della compagnia. Ma sul campo del Mapei Stadium non è il momento di pensare al futuro, c’è da godersi l’attimo, come fa Chiellini, anche lui con un futuro tutto da scrivere e la possibilità di un ritiro che resta aperta: questo è il trofeo numero 19 con la Juventus (più una Serie B vinta), appena 2 in meno di Buffon. Parlando di collezioni e sale trofei, nessuno può rivaleggiare con Cristiano Ronaldo, che ha fatto il pieno in tre delle cinque leghe top: da noi alla terza stagione gli mancava proprio la Coppa Italia e la lacuna è stata colmata. Domenica arriverà anche il titolo di capocannoniere, a completare l’opera nei confini nazionali. Era arrivato con l’obiettivo di portare altre coppe, ma è andata diversamente, per ora. Juve e Atalanta domenica, il suo agente Mendes in seguito, decideranno se potrà esserci un nuovo assalto. Fine ciclo, inizio ciclo, tutto si mescola e tutto è in bilico: Pirlo corre per il campo esultando. Se chiuderà, sarà con due coppe. Quella di stasera sembra bellissima. 3’06”
IL NUMERO 27