La Gazzetta dello Sport

Il colombiano come Hinault Ora il sigillo sullo Zoncolan

- Di

o sterrato di Montalcino, tra le colline della Val d’Orcia, i vigneti del Brunello (uno dei brand italiani più vincenti nel mondo: 10 milioni di bottiglie ogni anno) e la storia di torri, campanili e castelli, fa più selezione di una tappa di montagna. In un ciclismo in cui i distacchi sono millimetri (basta vedere il Giro 2020, deciso all’ultima crono), Bernal guadagna 23” su Vlasov, 26” su Caruso e Yates, 1’47” su Ciccone, 1’58” su Nibali e 2’08” su Evenepoel e Bardet. Le strade bianche esaltano la capacità di guida del colombiano, la forza devastante e la compattezz­a della sua squadra, da Puccio a Ganna e Moscon. Vedere la maglia rosa attaccare in mezzo alla polvere, con le mani sul manubrio, mantenere linee di sicurezza e padronanza della bici: beh, questa aggressivi­tà ci ricorda Bernard Hinault, il campione che non lascia nulla ed è il primo combattent­e. Ora dopo aver allontanat­o Evenepoel, Bernal deve mettere il sigillo sull’arrivo in salita di sabato sullo Zoncolan. La montagna più iconica.

LI rivali? Non solo Remco, Vlasov è il più vicino, ma poi ci sono Yates, Carthy e Caruso

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Egan Bernal

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