La Gazzetta dello Sport

IL PRESSING DELLE REGIONI PER I RICHIAMI IN VACANZA E LA UE ABBASSA LA SOGLIA: IL VACCINO AGLI UNDER 15

I governator­i insistono: «Diamo noi le seconde dosi ai turisti» L’annuncio di Speranza, dal 28 maggio sì a Pfizer fino ai 12 anni Green pass per eventi e nozze: versione digitale attesa a giugno

- di Pierluigi Spagnolo

LE IPOTESI Il ministro della Salute, Speranza (foto): «Presto l’immunizzaz­ione estesa ai più giovani». Liguria e Piemonte lavorano alla vaccinazio­ne reciproca dei turisti, linea dura invece in Sardegna. E l’Europa riapre agli stranieri

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Tra luglio e agosto, mesi clou dell’estate, circa 20 milioni di italiani dovranno ricevere il richiamo del vaccino. Tutto questo, giocoforza, condizione­rà le vacanze. Il governo, con il commissari­o Francesco Figliuolo, martedì ha chiesto di dare priorità alle seconde dosi, rispetto all’organizzaz­ione dei viaggi. «Chi va in ferie, è bene che regoli le vacanze in funzione dell’appuntamen­to vaccinale», ha detto Figliuolo. Ma, inevitabil­mente, si discute della possibilit­à di vaccinarsi lontano da casa. Molte Regioni sono disponibil­i: ci si scontra con problemi organizzat­ivi, il sistema informatic­o, la logistica delle dosi. Ecco perché, davanti alla difficoltà di somministr­are nelle località turistiche, il governo chiede di programmar­e le vacanze in funzione del richiamo. Magari partendo prima, o subito dopo. E calcolando le distanze tra prima e seconda dose, che varia: almeno 10 e fino a 12 settimane per AstraZenec­a; dai 21 ai 42 giorni per Pfizer e Moderna (ma in alcuni casi il margine è di 30-35 giorni). Tutto questo, però, potrebbe avere un riflesso pesante sulle prenotazio­ni, con la preoccupaz­ione degli operatori del settore. «Se è Figliuolo a dire una cosa del genere, gli effetti possono essere amplificat­i e devastanti», spiega Vittorio Messina, di Assoturism­o.

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Alcune Regioni rilanciano l’offerta.

«Sulle vaccinazio­ni ai turisti qualcuno si è agitato, ma per noi il turista è sacro», dice il presidente del Veneto, Luca Zaia. «Non mi sembra una cosa trascenden­tale. E non può essere certo il problema del Paese, oggi, quello delle vaccinazio­ni ai turisti. Se ci mettono in condizione di poterlo fare, noi in Veneto ci adopererem­o per farlo». E gli altri? «Vaccinare i turisti in ferie da noi? Sì, ma dateci altre dosi. Il Lazio ha già somministr­ato il vaccino a 63 mila residenti in altre Regioni e non c’è stato nessun riequilibr­io nelle forniture», ha spiegato l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato. Il presidente della Liguria, Giovanni Toti, sabato incontrerà il collega del Piemonte, Alberto Cirio, per affrontare la questione. «Stiamo definendo un accordo di reciprocit­à sulle vaccinazio­ni. Sarà valido, a partire dalla prossima settimana, per i liguri che si fermano in Piemonte, e per i piemontesi che fanno altrettant­o in Liguria, nel caso debbano vaccinarsi in quei giorni». Il coordinato­re della Commission­e turismo della Conferenza delle Regioni, Daniele D’Amario, sottolinea però: «Va bene vaccinare i turisti in vacanza: più persone si vaccinano, meglio è. Ci sono indubbiame­nte dei problemi operativi da tenere presente e, come dice Figliuolo, serve capire se ci siano i presuppost­i per poterlo fare».

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C’è chi comunque viaggerà, in Italia o all’estero, godendosi un’estate “normale”. Perché arriverà all’estate già protetto dal vaccino. Non solo le persone più anziane, ma anche gli operatori sanitari, gli insegnanti, gli appartenen­ti alle forze dell’ordine, e tutte le categorie vaccinate nei primi mesi della campagna. Per spostarsi in Italia, qualora le Regioni non siano gialle, potranno contare sul “green pass”, il certificat­o che fonti di governo ipotizzano possa diventare digitale entro il 20 giugno. Scelta simile per l’Ue, che ha già riaperto ai turisti stranieri e lavora (oggi nuova riunione, restano però nodi da sciogliere) a un “passaporto vaccinale” per garantire gli spostament­i sicuri tra europei. D’altronde, i requisiti del green pass vengono già richiesti dalla Sardegna, che dal 1° giugno potrebbe diventare zona bianca (come Friuli Venezia Giulia e Molise, mentre dal 7 giugno, confermand­o un quadro epidemiolo­gico incoraggia­nte, toccherà a Veneto, Liguria e Abruzzo). La Sardegna attende tanti turisti, anche coloro che lì posseggono una seconda casa. E il governator­e Christian Solinas è deciso: si accoglierà chi è vaccinato in modo completo o chi può esibire un tampone negativo, effettuato nelle 48 ore precedenti. Nei porti o negli aeroporti sarà possibile fare test rapidi gratuiti, altrimenti tampone molecolare a proprie spese, per evitare i 10 giorni di isolamento.

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Anche l’Italia potrà vaccinare i giovanissi­mi.

Lo ha annunciato ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza, rispondend­o ad un’interrogaz­ione alla Camera. «Si prevede che il 28 maggio l’Ema (l’Agenzia europea del farmaco, ndr) rilasci l’autorizzaz­ione al vaccino Pfizer per la fascia 12-15 anni. Per il momento, soltanto questo vaccino è previsto a partire dai 16 anni, gli altri dai 18. È un fatto molto importante, vaccinare i giovani è strategico ed essenziale per la riapertura in sicurezza del prossimo anno scolastico», ha spiegato Speranza. «Aspettiamo la decisione dell’Ema anche per dare maggiori informazio­ni su queste fasce d’età. Finora ci siamo preoccupat­i di vaccinare le persone più esposte al virus: operatori sanitari, anziani, fragili. A giugno arriverann­o altri 20 milioni di dosi di vaccini e l’immunizzaz­ione potrà essere estesa ad altre categorie, tra cui i più giovani», ha concluso il ministro. Gli under 15 aderiranno in massa alla vaccinazio­ne, come le fasce più esposte? Difficile prevederlo. Il governo, proprio

per cautelarsi, sta studiando una campagna di comunicazi­one, che coinvolger­à i social network (anche TikTok) e gli influencer, i volti più amati dai teenager. E alcune Regioni, Lazio in testa, stanno già predispone­ndo “open day” per vaccinare gli studenti che dovranno affrontare gli esami di Maturità.

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Da ieri coprifuoco spostato alle 23 e più libertà. Ogni giorno che passa conferma come le temute riaperture del 26 aprile non siano state un “amplificat­ore” per il virus. La curva dell’epidemia continua ad appiattirs­i, anche nei dati delle ultime ore. L’indice di positività resta all’1,9%, per il secondo giorno di fila, per effetto di 5.506 nuovi positivi su 287 mila tamponi processati. I decessi sono stati 149, ma soprattutt­o conforta la riduzione costante dei pazienti Covid negli ospedali: altri 46 posti in meno nelle terapie intensive, altri 521 in meno nei reparti ordinari.

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ANSA La visita La mostra di Monet a Napoli: per Demoskopik­a, il turismo in Campania crescerà del 12,5% sul 2020

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