Pirlo tenta la rimonta Lunedì palla alla Juve Il Monza chiama Buffon
GIOCHI APERTI DOPO LA COPPA PALLA ALLA JUVE... DA LUNEDÌ
Ad Andrea Pirlo sono venuti i capelli bianchi ma la colpa è della schiuma di Cuadrado, non dello stress da panchina. Pirlo due sere fa ha festeggiato il secondo trofeo della carriera con lo shampoo del Panita, momento di non trascurabile felicità all’interno di una stagione infinita e durissima. Agosto, con la nomina ad allenatore della Juventus, ora sembra lontanissimo. In nove mesi abbiamo visto una svolta tattica, tanti punti persi con le piccole e alcuni momenti significativi. La Juve ha battuto l’Inter in campionato e in Coppa, si è scambiata successi col Milan, ha vinto col Napoli a inizio aprile e con l’Atalanta mercoledì. Gli errori sono stati tanti ma la vittoria di Reggio Emilia ha dato a Pirlo la speranza di restare per il secondo anno di contratto. Non è facile, ma è possibile. Un po’ più possibile in caso di rivoluzione, con tante partenze e squadra più giovane. Pirlo ha parlato chiaro, a fine serata: «Sì, io mi confermerei ma decide la società. Ci terrei tantissimo a restare, amo il calcio e questa società, amo allenare. Sono contento di quello che ho fatto. C’è ancora una partita fondamentale, poi tireremo le somme».
Tavolo da poker
Pirlo non sa se sarà in panchina tra qualche mese: la palla è in mano alla società. Andrea Agnelli, con John Elkann molto vicino alla squadra in questa fase finale di stagione, ha scelto di rinviare ogni questione al termine del campionato. Non si decide con la Champions ancora in bilico, non si sposta l’attenzione della squadra dal campo. Soprattutto, restano aperte tante questioni nel calcio di alto livello. Una su tutte: che cosa succederà a Madrid? Florentino Perez non manderà via Zinedine Zidane, che è sempre intenzionato a lasciare ma resta un uomo imprevedibile, capace di sorprendere tutti già nel suo primo addio al Real e nel giorno del grande ritorno. Max Allegri resta un candidato serissimo, per molti il favorito per il Madrid, ma anche lì si deciderà dalla prossima settimana. Allegri e Zizou, le soluzioni più intriganti per la Juve, dipendono dal risiko spagnolo.
Gioia collettiva
Pirlo allora pensa a finire il suo lavoro e presentarsi al giudizio finale con due trofei vinti e un quarto posto. Il post-finale per tutta la Juve è stato uno strano mix di gioia e polemiche. Polemiche per le frasi di Gasperini sull’arbitraggio e per i complimenti non arrivati dagli altri club, ad eccezione del Pescara: la Juve, che da anni si complimenta con tutte le rivali e lo ha fatto anche con l’Inter a inizio maggio, ha notato il rumoroso silenzio. Gioia per gli abbracci in campo, anche a Pirlo. Una
Dopo il secondo trofeo, il tecnico può sperare. Si decide la prossima settimana, nell’incrocio con Real, Allegri e Zizou
scena molto diversa dallo scudetto di Sarri, a fine anno legato solo a Dybala, Cuadrado e pochi altri giocatori, festeggiato gelidamente. A Reggio si è vista la festa di Buffon che saluta, la festa di Dybala che pure ha giocato poco, la festa di Bonucci a cui Pirlo ha chiesto di entrare nel finale dopo l’infiltrazione del pomeriggio. Tutti felici per una sera.
Lo spogliatoio
Allargando il quadro, però, ovviamente non tutto è sereno. Anzi. La Coppa ha dimostrato che la Juve, in una singola grande serata, è competitiva con tutti. Crescono quindi i rimpianti, le tante domande sulla mancanza di continuità, sulla capacità di Pirlo di motivare la squadra contro le piccole, di spiegare un’esclusione a un big o trasmettere grinta per contagio, la specialità del suo vecchio mentore Conte. In questo sì, ci sono stati problemi con alcuni giocatori. Pirlo vive gli spogliatoi da sempre e lo sa: lì può migliorare. Resta da capire se lo farà con una maglia bianconera o colorata.