Sostegni bis: arrivano i rimborsi ai club per i tamponi
Gravina: «Grazie Governo». Vezzali: «Risultato importante, 700 milioni allo sport». Esclusa la Serie A più ricca
«Grazie Governo», dice Gabriele Gravina dopo l’approvazione del decreto «sostegni bis» con i 56 milioni per le spese per i tamponi sostenute dai club, di cui 35 per il mondo del calcio (di cui fra 13 e 14 per l’area dilettantistica). Il presidente della Federcalcio riconosce al ministro dell’economia Daniele Franco e alla sottosegretaria Vezzali di «aver accolto quasi tutte le nostre proposte». Riceveranno i rimborsi per i tamponi i club di B, C, D, Eccellenza maschile e femminile; A, B e C per le donne; A, A-2, B e C-1 per il calcio a 5, maschile e femminile. Diverso il discorso per la serie A. In un primo momento si era pensato di escludere del tutto il professionismo di vertice dai rimborsi. Poi si è scelta una via di mezzo: risorse solo a chi è sotto i 100 milioni di valore della produzione. Quindi: Benevento, Crotone, Spezia, Udinese, Torino, Parma, Cagliari, Verona e Bologna. Soddisfatta anche la sottosegretaria Vezzali che parla di una cifra di 700 milioni per lo sport e parla di «gioco di squadra» e di «lavoro in silenzio per ottenere un intervento importante e atteso che conferma l’attenzione del governo Draghi per lo sport». Per il Pd le misure sono «un buon passo avanti», mentre Forza Italia parla di «una boccata d’ossigeno».
Da 50 a 180 milioni
Dai 50 milioni del «Sostegni» si è passati ai 180 del «Sostegni bis» per il fondo perduto per società e associazioni dilettantistiche. In porto anche la proroga del credito d’imposta per le sponsorizzazioni sportive per 90 milioni. Quanto ai collaboratori sportivi delle attività chiuse, riceveranno l’indennità di aprile e quella di maggio: 2400 euro complessivi per chi guadagnava sopra i 10mila euro l’anno, 1600 per quelli fra 4000 e 10mila, 800 per chi era sotto 4000. Inoltre c’è anche una disposizione, definita con il ministro del lavoro Andrea Orlando, che permetterà agli 11.500 collaboratori ancora in sospeso (per aver fatto doppia domanda a Inps e Sport e Salute) di ricevere il contributo. Intanto oggi sul canale facebook dell’Anif (i gestori degli impianti) alle 14.30 un dibattito dal titolo eloquente: #aprireXripartire. E sulla mancata riapertura delle piscine, interviene su gazzetta.it anche l’ex direttore dell’Ema (ed ex nuotatore di livello nazionale), Guido Rasi: «Nelle piscine c’è una buona circolazione d’aria, vanno riaperte subito con le palestre. Ed è stupido vietare le docce». A proposito di piscine, i gestori potrebbero chiedere accesso a un altro fondo di 100 milioni previsto dal Mise per «le attività chiuse» da almeno quattro mesi nel 2021.