Finale da Toro
Grinta e tanta voglia di lottare Per Nkoulou addio di classe
Applausi per il difensore: non si è mai risparmiato anche se il suo contratto scade a giugno
«Adieu monsieur Nicolas». Quella di domenica contro il Benevento sarà molto probabilmente l’ultima partita di Nkoulou in maglia granata. Il contratto col club scade a giugno e non ci sono segnali che inducano a ritenere possibile una prosecuzione, né da parte dell’entourage del giocatore, né da parte della società granata. Questa situazione si è creata a gennaio, naturalmente, come per tutti i tesserati il cui contratto si esaurisce al termine della stagione in corso. Non è invece da tutti i calciatori in scadenza proseguire la stagione con la mentalità, l’impegno, l’atteggiamento e infine, il rendimento, di chi sa di avere altre annate da vivere in quel determinato club.
La strana parentesi
Quindi «chapeau, monsieur Nicolas» da parte di tutti i sostenitori del Toro. Con i quali peraltro il rapporto è sempre stato di stima e affetto tranne la strana parentesi della scorsa stagione. Il Toro era alle prese con l’ultimo dei match di qualificazione ai gironi di Europa League, avversario ostico: Wolverhampton.
La partita di andata, al Grande Torino, finisce col successo degli inglesi per 3-2. E’ il 22 agosto. Nello spogliatoio granata la sconfitta genera evidentemente polemiche. Nkoulou riceve le critiche della stampa per il terzo gol, quello di Jimenez e comunque qualcosa gli scatta dentro, forse l’orgoglio, che lo spinge a chiedere all’allenatore Walter Mazzarri di non utilizzarlo nella partita di ritorno. Che il Toro perde 2-1: niente Coppa, quindi. Mazzarri «sospende» il giocatore per un mese di campionato, poi, ricevute le scuse davanti alla squadra schierata, reintegra il camerunese che dalla sesta giornata gioca trenta partite di fila da 90’. Quindi anche con la gestione di Moreno Longo. In questa serie A che dopo domani chiude i suoi battenti, il percorso del difensore è stato più tormentato. Come capita spesso, peraltro, a quei giocatori destinati a lasciare il club al termine dell’annata, il tecnico di turno, nel nostro caso Marco Giampaolo, tende a considerare maggiormente gli elementi legati al club da contratti pluriennali. All’inizio, però, Nkoulou è sempre in campo ma il Toro incassa tre sconfitte di seguito e l’allenatore cambia. Poi viene ripescato per due impegni di rango, Inter e Juve, e nuovamente accantonato per nove match di seguito. Intanto in panchina arriva Davide Nicola e il 6 febbraio (Atalanta) Nkoulou ritrova il suo posto di regista difensivo. Ma, tempo altre due partite, arriva il Covid: sei turni saltati, con lui il virus è stato particolarmente ostinato. Finalmente a metà aprile (ToroRoma 3-1) eccolo pronto al rush conclusivo. Dove riesce a dare un contributo molto importante, come dimostra perfettamente la battaglia di martedì sera con la Lazio (migliore in campo).
Un dubbio legittimo
Un addio di gran classe, insomma, sotto tutti gli aspetti. Al punto da generare la legittima domanda degli estimatori di Nkoulou: non esiste il minimo margine per proseguire insieme? Mah, il calcio è imprevedibile, si sa, e quindi mai dire mai. Però è evidente come per un dietro front servano due condizioni: 1) l’allenatore del prossimo campionato, che sia Nicola o un altro, deve chiedere al club di mantenere in rosa Nkoulou; 2) il giocatore deve avanzare pretese economiche compatibili con la linea finanziaria della società.