La Gazzetta dello Sport

Moscon e Top Ganna I moschettie­ri azzurri al servizio di Egan

La Ineos difende la maglia rosa da ogni imboscata Bernal: «Ho uno squadrone, un vantaggio per me»

- di Ciro Scognamigl­io

Rabbia Almeida «A Montalcino ero con i big ma ho aspettato Evenepoel...»

Non sto pensando a vincere in rosa sullo Zoncolan. So solo che gli ultimi 3 chilometri sono duri

Egan Bernal

Ho preso una crepa nell’asfalto e mi è scappata la ruota davanti. Una caduta da “Belgio”

Gianni Moscon

Guardingo: «Dicono che adesso ci aspetti una tappa piatta, ma sarà una di quelle giornate dove il Giro si può perdere se succede qualcosa. Prudenza». Realista: «Ho una squadra fortissima, questo è un vantaggio per me». Low-profile: «Non sto pensando a vincere in maglia rosa sabato (domani, ndr) sullo Zoncolan. Non lo conosco, so che gli ultimi tre chilometri sono durissimi». Egan Bernal tira le somme di un’altra giornata in rosa e più tardi posterà una foto con Filippo Ganna e i fiori per il primato durante il trasferime­nto verso l’hotel. La maglia rosa dirà anche una volta di più, a proposito delle tensioni sociali in Colombia, che «ho fatto un post su questo prima dell’inizio del Giro dove ho espresso il mio pensiero, ora voglio essere concentrat­o sulla gara».

Confronto

Gli occhi restano sul confronto a distanza di Ineos-Grenadiers con Vincenzo Nibali, che pur non al top e fuori dai primi 10 continua a essere guardato a vista dall’alto dei due trionfi rosa e degli altri quattro podi. «La sua azione in discesa? Ognuno prende i suoi rischi. Io non volevo rischiare, non aveva senso seguirlo per una questione di pochi secondi», commenta Bernal. «Vincenzo ha tanta esperienza, è uno di quei corridori che ti può far vincere o anche perdere il Giro. Ho molto rispetto per lui. Io avevo ancora tanti compagni con me, sapevo che avrebbe potuto guadagnare poco e così l’abbiamo lasciato tenendo sempre sotto controllo la situazione. Non è stata una giornata semplice, basti pensare che la fuga ci ha messo quasi due ore a partire». Restando allo squadrone britannico, da registrare che Gianni Moscon non ha riportato gravi danni per la caduta nel finale mentre inseguiva Vincenzo Nibali: «Nell’impostazio­ne di una curva, ho preso una crepa nell’asfalto e mi è scappata la ruota davanti. Non stavo rischiando, una classica caduta da ‘Belgio’. Ma solo escoriazio­ni».

Polemica

Infine, conviene gettare un occhio in casa Deceuninck-Quick Step: dopo la cattiva giornata sullo sterrato, Remco Evenepoel è 7° a 2’22” e al mattino è passato in zona mista in Piazza del Campo a Siena confermand­o come «nel finale non funzionava­no bene le comunicazi­oni alla radio, non c’era copertura della tv, per questo per un po’ sono rimasto solo finché Almeida non è arrivato ad aiutarmi». Di altro tenore le parole del portoghese riportate dalla stampa del suo Paese: «Mi sentivo bene, avevo la chance di battermi con i migliori, ma ho dovuto seguire l’ordine dall’auto di aspettare Remco. Se sono deluso? Preferisco restare in silenzio piuttosto di dire quello che penso».

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LAPRESSE Squadrone Egan Bernal, 24 anni, (al centro) protetto dai compagni

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