La Gazzetta dello Sport

Il Razzo dei misti e staffetta Miressi: che bronzi

Razzetti sul podio al debutto nei 200 che furono di Rosolino. E il velocista trascina la 4x100 mista uomini-donne

- DAL NOSTRO INVIATO A BUDAPEST p.i.

C’è ancora l’impronta di uno sprint magico del gigante Miressi nel bronzo della staffetta 4x100 mista: un’altra medaglia pesante dietro la Gran Bretagna di Adam Peaty che abbatte il record europeo di quasi 2”, e l’Olanda che ha sempre i suoi lancieri volanti. Una medaglia nella neo specialità olimpica. Impreziosi­ta dal record italiano passato da 3’43”27” a 3’42”30. Un quartetto significat­ivo e interscamb­iabile come si è visto al mattino, con Silvia Di Pietro 53”84 in ultima frazione. I tecnici in finale hanno optato per schierare Margherita Panziera, gasata poco prima della staffetta dal 59”53 (4° tempo) nella semifinale dei 100 dorso. Confermand­o nelle frazioni centrali il ranista Nicolò Martinengh­i, arrabbiato al punto giusto per scatenarsi (58”04) e alla delfinista Elena Di Liddo (57”54), per poi affidarsi a Miressi per portare sul podio l’Italia nell’ultimo 100 a stile libero con un 47”16. Alessandro è in gran forma ed è alla terza medaglia in questi Europei, forse con troppi argenti azzurri ma pieni di spunti in chiave olimpica. La scelta di puntare sull’uomo anziché sulla donna, dal punto di vista cronometri­co, ha pagato, lasciando sotto il podio la Russia, squadrone con più soluzioni. «La medaglia non era scontata» conferma Martinengh­i, mentre Miressi promette adesso «un gran finale di questi campionati». Si scopre insaziabil­e il velocista torinese, mentre la Panziera, detentrice dei 200 dorso, si carica per i raccolti individual­i e la Di Liddo ha un pensiero per Fabio Scozzoli «rimasto a casa».

Matricola felice

Il gruppo azzurro si sta scoprendo sempre più compatto e unito e saluta la prima volta sul podio di Alberto Razzetti, finanziere genovese del 1999, ora di stanza a Livorno dove si allena con Stefano Franceschi, al quale non serve neanche il suo record italiano (1’57”13) per conquistar­e il bronzo nei 200 misti in 1’57”25. Nell’ultima frazione era davanti, poi è stato superato dallo spagnolo Gonzalez (1’56”76) e dallo svizzero Desplanche­s (1’56”95). Pelato, essendo matricola, Razzetti considerav­a «un sogno pensare al podio europeo alla mia prima in nazionale: ce l’ho fatta e sono troppo felice. Devo lavorare sul dorso. Questo risultato mi dà più stimoli per lavorare ancora meglio. Gli ultimi metri ero un po’ stanco, gli altri hanno fatto dei temponi. Cosa serve per una finale olimpica? Lavorare per migliorare in tanti particolar­i». È sbocciato l’erede di Rosolino.

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AFP Quartetto da podio Da sin. Panziera, Martinengh­i, Di Liddo e Miressi

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