TUTTO SUL ROSSO
Montecarlo: puntata di Leclerc e Sainz
Niente illusioni Leclerc: «Penso che Red Bull e Mercedes ne abbiano di più»
Carlos convinto Uscito indenne da un contatto col rail: «Giorno incoraggiante»
Charles, bloccato dal cambio al mattino: «Fatico a crederci, aspetto le qualifiche»
Nell’ufficio di Mattia Binotto c’è una grande foto delle Ferrari di Michael Schumacher ed Eddie Irvine in parata a Montecarlo dopo il trionfo con doppietta del 1999. È uno dei ricordi più cari al team principal, che allora era ingegnere motorista della squadra, e averne parlato ieri prima della seconda sessione di prove libere ha portato bene, perché poi d’incanto si sono riviste due rosse davanti a tutti come non capitava da molto tempo. La via crucis del 2020 aveva cancellato certe emozioni, ma ci hanno pensato Charles Leclerc e Carlos Sainz a farle rivivere dando spettacolo fra le stradine del Principato. Il monegasco, padrone di casa, ha ottenuto il miglior tempo precedendo il compagno di 112 millesimi, ma soprattutto ha battuto la Mercedes di Lewis Hamilton e la Red Bull di Max Verstappen, i duellanti per il titolo, staccati di quasi 4 decimi. Un evento epocale, se paragonato alla scorsa stagione.
Charles incredulo
Il vento, forse, è davvero cambiato a Maranello, come continua a ripetere Binotto. E chissà che la sorpresa non continui nelle qualifiche di domani pomeriggio e magari anche domenica. Salire sul podio per la prima volta, nella gara regina del campionato, sarebbe il miglior modo per festeggiare la rinascita del 2021. Se poi il miracolo fosse opera di Leclerc, il Piccolo Principe, diventerebbe apoteosi. Sebbene Sainz meriti altrettanto, considerata la bravura con cui ieri è riuscito a domare la Ferrari al suo debutto a Montecarlo con la rossa. «Mi sembra troppo bello per crederci. Voglio aspettare sabato prima di dire a quale risultato possiamo puntare», spiega scaramantico il monegasco.
Guasto al cambio
L’inizio è stato a due facce. Nella sessione del mattino, Leclerc si è fermato dopo appena 4 giri per un guasto al cambio, mentre Sainz inanellava giri a ripetizione trovando sempre maggiore confidenza con la pista e la vettura, tanto da concludere secondo alle spalle di Sergio Perez. Tuttavia lo stop forzato di Charles non ha creato allarmi. «Conosce bene queste strade e ha un grande talento — commentava Binotto nel paddock —, sono sicuro che saprà recuperare». E infatti al pomeriggio ha dominato. «Non me lo aspettavo — racconta Leclerc — perché su questo tracciato serve fiducia per spingere ed è importante girare tanto. Però mi sono trovato subito a mio agio in macchina. Abbiamo ancora un po’ di margine, ma credo che Mercedes e Red Bull ne abbiano di più, quindi non c’è da entusiasmarsi». Sarà vera gloria? Lo scopriremo domani nel giro che conta. Ma Hamilton non lo sottovaluta: «Le Ferrari sono davvero forti qui, è bello rivederli così competitivi e in lotta con noi». Più che giocarsela con la McLaren del solito Lando Norris, rivale per il terzo posto fra i Costruttori, stavolta il Cavallino sembra poter guardare più in alto. Ma cosa ha messo le ali alla rossa? «La nostra macchina è maneggevole e va bene su piste da massimo carico aerodinamico, come si è visto in Spagna, in più a Montecarlo conta tanto l’abilità di guida dei piloti», spiega Binotto. L’asfalto, inoltre, è stato rinnovato rispetto al 2019 (l’anno scorso il GP non si disputò a causa del coronavirus) e l’aderenza è maggiore.
Fiducia Sainz
«Ho avuto un solo momento di apprensione in FP1», spiega Sainz riferendosi alla toccata contro le barriere all’uscita delle curve delle Piscine. «Per il resto mi sono sentito a casa. Ho dovu
to un po’ adattare il mio stile di guida alla Ferrari, cambiando rispetto a quello che facevo nel 2019 con la McLaren qui a Montecarlo, e posso ancora migliorare. In quanto ai rivali, ognuno usa livelli di carburante e assetti diversi al giovedì. Non siamo lontani, ma c’è sempre gente come Hamilton che affronta con relax le libere e poi al sabato va fortissimo, quindi aspetterei. Il fatto che siamo davanti e che la vettura si comporti bene nelle curve è incoraggiante per il team». Risultati come ieri rendono la traversata nel deserto della rossa più dolce, in attesa del 2022. Intanto la competizione continua a essere apertissima e incerta. Merito della stabilità dei regolamenti, di telai congelati e di power unit arrivate ormai alla fine del loro ciclo. L’anno prossimo, con una nuova rivoluzione delle regole, la forbice fra i team potrebbe allargarsi anziché ridursi come auspica Liberty Media. E guai se tornerà a dominare la Mercedes. Siamo sicuri di no n dover rimpiangere questa F.1?