RICARICA INTER
C’è il finanziamento (275 milioni) di Oaktree Prossimo passo l’incontro con Conte Il fondo Usa ha già quote di Caen e Swansea
Suning ha tre anni per ripagare il debito. Il fondo interlocutore privilegiato per il futuro
Nessun cambio nell’azionariato, il fondo Usa ha il pegno sulle azioni del club. Sarà mercato in autofinanziamento: il presidente adesso deve convincere l’allenatore a restare
Le firme sono arrivate ieri pomeriggio, l’ufficialità alle 19.14 attraverso un comunicato. Suning risolve i problemi di cassa incassando dal fondo californiano Oaktree 275 milioni di euro, destinati alla controllante del club nerazzurro, ovvero Great Horizon. La struttura dell’operazione resta quella raccontata nei giorni scorsi: non cambia l’azionariato del club, Suning resta al 68,55%, il socio di minoranza LionRock al 31,05%. Non è prevista - neppure a breve termine - l’uscita del fondo di Hong Kong, che, giova ricordarlo, è in qualche modo riconducibile alla stessa Suning. Non è da escludere che avvenga più in là nel tempo. Anche perché, già all’epoca dell’ingresso di LionRock nel 2018, alcune clausole fissavano le tempistiche per un’uscita del fondo dal 2022. Dei 275 milioni, circa 240 arriveranno direttamente nelle casse dell’Inter, non in un’unica soluzione ma in più tranche. E serviranno non solo a chiudere le pendenze della stagione in corso, dunque il pagamento delle mensilità arretrate a giocatori e staff, ma anche a garantire la gestione sportiva della prossima staNon il mercato, però, per il quale continuerà a vigere la regola dell’autofinanziamento. «A seguito di un processo di due diligence e con una comune visione a lungo termine - si legge nel comunicato diffuso dall’Inter nella serata di ieri - è stata finalizzata un’operazione di finanziamento a livello di azionariato con fondi gestiti da Oaktree Capital Management. Con questo finanziamento l’azionista continuerà a sostenere l’Fc Internazionale Milano, con l’obiettivo di superare le difficoltà e le opportunità perse durante il periodo di Covid».
Il pegno
Il finanziamento è corposo, va detto, per un club che conta pure su 375 milioni di bond già emessi e che presto dovranno essere rifinanziati. Oaktree ha evidentemente potuto dettare la regole del gioco: ci sono alcuni covenant che legano il fondo a Suning, ovvero accordi che servono a tutelare il finanziatore. Ma nulla che, per intendersi, riguardi la gestione sportiva ordinaria. In soldoni, nulla che impatti sulle operazioni di mercato. In cambio del finanziamento, Oaktree ha ottenuto il pegno sul 68,55% di Great Horizon: se dopo tre anni Suning non dovesse essere in grado di rimborsare i 275 milioni (oltre agli interessi, evidentemente), Oaktree diventerebbe il futuro padrone dell’Ingione. ter, in un’operazione che non è poi così distante da quella che all’epoca fece Elliott con il Milan. È altrettanto chiaro che, a prescindere dal pegno, Oaktree vada considerato un interlocutore privilegiato se un domani Suning dovesse decidere di mollare la presa sull’Inter. Nell’immediato, nel Cda del club nerazzurro entreranno due nuovi consiglieri indipendenti al posto dei due posti occupati da LionRock: uno è il notaio Carlo Marchetti, sul secondo c’è ancora incertezza.
Condizioni
L’operazione consente a Steven Zhang di guardare oltre la pandemia. È chiaro che, per un miglioramento complessivo dei conti, tre condizioni non possono venir meno. La prima: la qualificazione alla Champions League per l’Inter deve diventare una regola, come ormai avviene da quattro stagioni. La seconda: il ritorno alla normalità dopo la pandemia il prima possibile, se è vero che lo stesso club nerazzurro ha stimato in 70 milioni di euro la perdita per i mancati introiti da botteghino. Il terzo: l’abbassamento del costo del lavoro, problema che in verità accomuna tutti i grandi club europei. E che aveva spinto Zhang a chiedere ai giocatori di rinunciare a due mensilità. Richiesta vana, ma resta in piedi la possibilità di spalmare sulle stagioni successive alcuni compensi, previo accordi individuali. Più facili da raggiungere, magari, con la conferma di Conte ottenuta da parte della proprietà. L’Inter in generale vuole abbassare il costo del lavoro di almeno il 15%. Si annuncia una sessione di mercato molto