La Gazzetta dello Sport

Orgoglio italiano: colpo Vendrame e al Giro si rivede il Nibali che lotta

SCOSSA NIBALI: RIALZA LA PINNA E IN DISCESA STACCA RE BERNAL

- di Luca Gialanella INVIATO A BAGNO DI ROMAGNA (FORLÌ-CESENA)

C’era il terreno adatto per l’allungo, anche se sapevamo che non ci avrebbero dato spazio

Mi sono ripreso dopo la tappa dell’altro giorno con lo sterrato. Sono più tranquillo

Il siciliano attacca con Ciccone sull’ultima salita, ma la maglia rosa chiude il buco. Poi se ne va nella picchiata finale e guadagna 7” «Giusto provarci»

Il Giro ritrova i simboli e la sua gente. Toscana e Romagna, terre di ciclismo. Si parte dalla memoria di Gino Bartali e Alfredo Martini, tra Ponte a Ema e Sesto Fiorentino, e si arriva in mezzo ai ricordi di Marco Pantani. L’asfalto è una scritta continua per il Pirata, che da Cesenatico pedalava sin qua, fino a Bagno e alle Balze sotto il monte Fumaiolo, nel suo allenament­o lungo che chiamava «le sei fontane». Andata e ritorno, 230 chilometri dalla spiaggia. Appennino aspro e fiero, dove sei soltanto tu, il corpo e il tuo respiro. E le fontanelle a riempire la borraccia. L’Italia in zona gialla riporta dietro le transenne il popolo del Giro. Sul Monte Morello, la salita di casa del mitico c.t. Martini, la scena è simile a una tappa alpina di due anni fa. Giorno feriale, eppure davanti ai corridori c’è un muro di gente. Giorno feriale, sottolinei­amo. Mascherine ok, e si vedono travestime­nti curiosi con parrucche rosa che mettono allegria. Sì, questo Giro porta sorrisi. Ne avevamo bisogno, l’edizione 2020 aveva obbligato le persone a restare a casa, per l’impennata dei casi di coronaviru­s. L’Italia che riapre abbraccia la corsa Gazzetta, e la sente di nuovo sua.

Stop e ripartenza

Simboli, tifosi, gente. E campioni. Egan Bernal ha 24 anni ed è in rosa. Padrone del Giro. Vincenzo Nibali ne ha 36 e mezzo, mille problemi, un polso rotto il 14 aprile, lo stop, le cure e poi la ripartenza. Soltanto un fuoriclass­e come lui poteva sostenere un recupero così intenso, ed essere qui, in mezzo alla bagarre. Passo del Carnaio, 807 metri, antico valico di collegamen­to tra Toscana e Romagna, luogo di un terribile eccidio della seconda guerra mondiale, 26 cittadini fucilati, e un Parco della Memoria per non dimenticar­e. Tre chilometri al Gpm, dalla vetta ne mancano 10 per l’arrivo a Bagno di Romagna, con sei di discesa. Sì, è lui, è Vincenzo nostro che esce come un razzo dalle maglie blu scuro del team Ineos di Bernal. Nibali con Ciccone, la coppia Trek-Segafredo come in un Trofeo Baracchi di montagna: l’abruzzese con le orecchie basse dopo la tappa dello sterrato di Montalcino, dove Vincenzo l’ha preso per mano come un fratello maggiore.

L’agonismo per amico

L’ultima vittoria di Enzo risale al Tour 2019, Val Thorens sulle Alpi, in maglia gialla Bernal. Al Giro 2020 sempre a soffrire la «rivoluzion­e d’ottobre», tra gli emergenti come Tao Geoghegan Hart e la posizione in calendario del Giro. Nibali si carica con queste piccole cose, è uno straordina­rio agonista. Annusa l’aria e prepara l’imboscata, il coraggio di osare è nel suo Dna. La gente lo indica, vedi come si muovono quelle dita dietro alle transenne, Vincenzo accende il fuoco dentro. Nibali e Ciccone hanno 60-100 metri di vantaggio, in testa al gruppo c’è Moscon, e poi una pennellata rosa, d’autore, esce proprio lui, Egan Bernal, che tarpa le ali al tentativo dei due. Siamo in vetta, ormai. Nibali non aveva speranze «ma ci abbiamo provato. C’era il terreno giusto per un allungo, anche se sapevamo che non ci avrebbero lasciato troppo spazio. Ne avevamo parlato, se si fosse presentata l’occasione perché non provare?». Bernal non lascia il compito di raggiunger­lo ai gregari, ma vuole essere lui. Il segno del padrone. «Nibali ha tantissima esperien

za, ti può far vincere o perdere il Giro - dice -. Ho tanto rispetto per lui, devi fare attenzione».

Passerella ed energie

Discesa, e ancora una maglia Trek-Segafredo. Ma... è Nibali, sei chilometri tra tornanti e curve più larghe. Si lancia, rischia un po’, ma vuole farlo anche per testarsi, vedere come reagisce il polso. «La discesa, poi, ho preferito prenderla davanti», dirà all’arrivo. Sì, va bene. Nei 4 km di pianura si gode la passerella, ancora una volta quelle dita a indicarlo, come nelle vecchie foto in bianco e nero di Coppi e Bartali. La gente riconosce quando passano i simboli. La classifica? Guadagna 7” su Bernal. Poco, ma carburante per l’animo. È a 4’04”. Lo Squalo azzannerà ancora.

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Vincenzo Nibali, 36 anni, all’arrivo a Bagno di Romagna: ora è a 4’04” dalla maglia rosa Bernal
BETTINI Nibali ci crede Vincenzo Nibali, 36 anni, all’arrivo a Bagno di Romagna: ora è a 4’04” dalla maglia rosa Bernal
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Giulio Ciccone
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Vincenzo Nibali
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