La Gazzetta dello Sport

Che lezione dal Veneto La B boccia Monza e Lecce

- di Davide Tondi

Ititoli di coda sono impietosi per il Monza e per il Lecce. Due squadre costruite per vincere e invece bruciate dalla corazzata veneta. Dal piccolo Cittadella formato low cost (è costato un quarto rispetto al Monza) e dal Venezia (meno di un anno fa lottava disperatam­ente per restare in B) che si giocherann­o l’ingresso nell’élite del calcio italiano. Il fenomeno Cittadella merita ulteriori approfondi­menti e del resto non è una novità assoluta, visto che già due anni fa sfiorò la promozione perdendo peraltro un altro derby veneto in finale (contro l’Hellas Verona). Il suo allenatore Venturato ha centrato più volte i playoff, rifacendo ogni anno la sua squadra. E rifacendol­a bene, è evidente.

Ma la notizia del giorno è sicurament­e il mancato lieto fine della favolaMonz­a. Squadra costruita per approdare in A dal tandem Berlusconi­Galliani. Una primavera amara per loro: la scorsa estate avevano messo le basi per preparare la sfida alle big del calcio italiano compreso quel Milan che portarono sul tetto del mondo, ora si chiedono come possono aver fallito senza nemmeno centrare la finale. Dunque, niente San Siro per il prossimo Monza, bisognerà aspettare ancora. La strada per trovare la formula vincente a volte è la più imprevedib­ile: campioni (o copie sbiadite di campioni), investimen­ti pesanti, non sempre si traducono nel successo. Anche il Lecce del resto ha fallito l’obiettivo-ritorno in Serie A. Galliani e Corvino, due grandi strateghi del mercato, hanno rastrellat­o giocatori (anche interessan­ti, non tutto è da buttare) di qua e di là, ma si sono dovuti arrendere alla forza umile e dirompente del calcio veneto, terra di grandi campioni.

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