MITICA SUPERSIMO
Quadarella: quinto oro europeo su cinque finali
La Quadarella imbattibile: cinque su cinque. Agli Europei Simona coglie sempre l’attimo. Persino in staffetta: una gara, un podio. Di bronzo con la 4x200, che la romana aiuta a qualificare per i Giochi più attesi. Insieme a Federica Pellegrini, raggiunta a proposito di titoli individuali europei: il pokerissimo della campionessa mondiale è sublimato proprio nei 1500 condotti di gran carriera, in solitario, e conclusi con il quarto tempo dell’anno: 15’53”59. Un crono peggiore soltanto a quelli realizzati da gennaio dall’olimpionica americana Ledecky (15’40”55), dalla cinese Wang Jianjihae (15’49”07) e dalla tedesca Koehler (15’52”20), che ha preferito evitare il confronto diretto con l’iridata azzurra rimanendo a Magdeburgo. Se la panzer si nasconde, la Quadarella si gasa nella piscina in cui si rivelò quattro anni fa ai Mondiali con un favoloso bronzo, che ora in questa rassegna continentale è di Martina Caramignoli, al tocco dopo Simona e la russa Kirpichnikoa. Stessa piscina stessa emozione. Abbraccio l’allenatore Christian Minotti, soddisfatto perché «Simona è rimasta lucida dopo i mille metri mentre sentiva la stanchezza nella braccia. È rimasta lucida dando grandi conferme mentali».
▶ Simona stavolta non ha pianto a catinelle come quattro anni fa ai Mondiali qui a Budapest «Ma mi veniva da piangere lo stesso, sì, pensando al passato e a dove sono arrivata. Pensando anche a quello che ho passato, al Covid, alle difficoltà vissute da un anno per tornare competitiva. Ma tutto è alle spalle. Sono maturata anche come ragazza».
▶ Un quinto oro per eguagliare niente meno che i titoli europei di Federica.
«Sono fiera di me! Federica è unica, ancora una volta ci ha trascinato. Non voglio mai paragonarmi a lei, è davvero eccezionale. Lei è un idolo, un punto di riferimento, un punto fermo della nazionale, lei c’è sempre. Abbiamo due percorsi diversi, facciamo gare diverse, non mi sento per niente di paragonarmi a lei. Sicuramente queste vittorie mi fanno capire mi danno la carica però guardo sempre avanti. E poi sono in crescita».
▶ Cosa l’ha sorpresa di più di questo Europeo?
«Il video registrato dei miei genitori dopo la gara. Qui è tutto un po’ strano, mi dispiace per loro perché ci tengono tanto, specialmente mio padre Carlo che è il tifoso numero uno. Aver visto i miei genitori dopo la gara è stato un modo di averli vicini. Mia sorella Erica la sento sempre, è ancora in Arabia Saudita a studiare, ma tornerà a luglio. Penso ci rivedremo quando io tornerò da Tokyo. E poi mi è caduto il castorino sul podio (ride.)».
▶ Al Triplete bis manca solo l’ultima fatica nei 400. «Scendere in acqua e vincere sempre è bello, bello, bello. Ci tenevo soprattutto a 800 e 1500 perché saranno le gare che farò a Tokyo, vedremo domenica i 400. Intanto porto a casa un bel bottino, sono contenta perché non è stata facile nuotare la staffetta dopo un 1500. Ho fatto quello che dovevo fare, sono contenta di aver contribuito alla qualificazione olimpica. Con questo sono già sei medaglie. Tutto questo mi dà sicurezza e fiducia».
▶ E con tre compagne dell’Aniene come Fede e Sara
Gailli la sua sparring quotidiana.
«E’ stato bellissimo».
▶ È l’unica donna d’oro della spedizione.
«Speriamo ce ne siano altre...».
▶ Ha tranquillizzato anche il suo esigente allenatore Minotti.
«Stavolta più carota che bastone...sì era contento Christian, ma bisogna tornare a lavorare duramente nelle prossime settimane. Adesso abbiamo altri due giorni di gare, restiamo sul pezzo. Adesso mancano i 400 e ci sono due sessioni».
▶ Alle avversarie ci pensa? La Ledecky ha vinto anche nei 100
sl e fa gare più comode in questi giorni...
«Io penso a me stessa, al mio percorso. Le sorprese me le aspetto e non mi spaventano ma non guardo mai le altre e sono contenta così per adesso: vedremo cosa succederà ai Giochi».
3Lei così tranquilla fuori dall’acqua, dentro non ha paura? «Paura mai: queste vittorie mi danno consapevolezza, fiducia, soprattutto in un anno così complicato».
▶ Cosa ha pensato in queste trenta vasche d’oro?
«Si fa fatica a restare lucidi, poi ho visto il tempo che va bene». «Ho scelto questa vita perché mi piace. Sono circondata da persone con cui sto bene. Siamo rinchiusi in piscina dalle 8 di mattina alle 8 di sera. Però sono contenta così, ho i miei amici, il mio allenatore, il mio fidanzato (Alessandro Fusco, ranista, ndr). E vado benissimo così».
▶ La sportiva più famosa di Roma oltre il calcio: che significa? «Non mi spaventano le pressioni, mi fanno piacere. Per me questo ha un lato positivo, sicuramente ci sono anche i lati negativi, la gente si aspetta tanto da me. Ma era quello che volevo fare fin da piccola».