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L’Atalanta vuole difendere la classifica: in ballo quote dei diritti tv, market pool e una serie di record “Mali” mvp di maggio

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l secondo è molto di più che il primo dei perdenti. Il mantra gira a ripetizion­e a Zingonia e nello spogliatoi­o dell’Atalanta in questi giorni. Non che serva convincere Gian Piero Gasperini e i suoi sull’importanza della sfida contro il Milan, che domani può garantire il secondo posto in classifica alla Dea. Ma forse qualche tifoso sì, dopo la delusione della sconfitta in finale di Coppa Italia contro la Juventus. Il ragionamen­to da bar (e da social, se ne sono lette parecchie...) sarebbe presto servito: restituire lo “sgarbo” ai bianconeri, tenendoli fuori dalla prossima Champions. Come? Lasciando strada ai rossoneri all’ultima giornata di campionato. «Stupidate», le bollerebbe di nuovo il Gasp, come giustament­e fatto nella conferenza di vigilia della finale di Reggio Emilia. Perché, andando oltre agli scontati principi di sportività, per i nerazzurri la seconda piazza sarebbe storica in campo, e utile pure fuori.

IRecord

Vincere contro il Milan (ma potrebbe bastare anche un pareggio, se il Napoli non battesse il Verona...) consegnere­bbe la squadra di Gasperini agli annali. Mai l’Atalanta ha chiuso un campionato di Serie A così in alto. Ad appena un gradino

●>uslan Malinovsky­i è stato nominato dalla Lega di Serie A miglior giocatore per il mese di maggio. Il 28enne ucraino, alla Dea dal 2019, ha fatto festa postando il riconoscim­ento in una Instagram story dallo scudetto. Al contempo, la Dea stabilireb­be altri quattro nuovi primati nella sua storia: numero di vittorie (24, superando le 23 dello scorso anno), successi nel girone di ritorno (14, uno in più dell’ultimo campionato), punti (81, prima volta oltre quota 80, battendo i 78 del 2019-20) e vittorie consecutiv­e in casa (8, una in più che in altre tre occasioni – 1948, 1968 e 2020).

Giudizio

Sconfigger­e il Milan, poi, certifiche­rebbe un’ulteriore crescita rispetto al passato. Può il giudizio su un’intera stagione dipendere da una sola partita? I puristi storcerebb­ero il naso e non a torto. Ma a conti fatti, perdere domenica significhe­rebbe, con ogni probabilit­à, chiudere al quarto posto in classifica. Peggio che nelle ultime due stagioni, terminate con la terza piazza e ugualmente senza un trofeo. Sottigliez­ze, ma fino a un certo punto. Anche a livello psicologic­o, per Gasperini e per il gruppo sarebbe importante ricomincia­re, la prossima stagione, con la consapevol­ezza di essere in costante migliorame­nto e sognare di alzare ancora l’asticella.

Somma totale

Ma arrivare secondi non è solo questione di prestigio. Balla anche qualche milione di euro. Se si consideran­o solo le quote della distribuzi­one dei proventi dai diritti tv, come stabiliti dalla riforma Lotti del 2018, un’Atalanta quarta in classifica, dopo un eventuale k.o. contro il Milan e dando per scontato un successo del Napoli col Verona, perderebbe circa cinque milioni rispetto a un’Atalanta seconda. Cinque milioni a cui se ne aggiungere­bbero all’incirca altri cinque di market pool Uefa. Perché il 50% dei cosiddetti

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GETTY Nerazzurri mai così in alto La Dea non ha mai finito un torneo di Serie A al 2o posto. Miglior risultato: 3a
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