La Gazzetta dello Sport

A Pioli converrà aspettare le pause

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Sul Milan incombe un record per niente prestigios­o: può diventare la seconda squadra nella storia della Serie A a chiudere il campionato fuori dalle prime tre posizioni in classifica, dopo essere stata campione d’inverno. Soltanto la Juventus, nel 1935-36, è finora riuscita in tale impresa a rovescio. Quella Juve d’epoca chiuse al quinto posto, questo Milan rischia la stessa sorte, con un’aggravante: oggi la quinta piazza taglia fuori dalla Champions League, nel 1936 il problema non si poneva. Delle tre in corsa per gli ultimi pass Champions, il Milan ha davanti a sé l’avversario più difficile, l’Atalanta furiosa di Gasperini, fresca di sconfitta in finale di Coppa Italia contro la Juve. E qui sta il nocciolo: come reagirà l’Atalanta alla delusione? Risponderà con rabbia o pagherà la fatica e il disappunto? A Milanello non si fanno illusioni, sanno che l’Atalanta applica lo stesso format a ogni partita, aggression­e e percussion­e, e si preparano a una tempesta, che proprio perfetta non dovrebbe essere, perché qualcosa la formazione di Gasp sconterà. L’Atalanta è una squadra meraviglio­sa che a tratti si placa o si spegne perché deve ricaricars­i. Per esprimersi al meglio deve giocare sempre sulla resistenza alla velocità, al massimo dei giri. Qualche volta le riesce di andare a mille per 90 minuti, qualche volta no. Siamo a maggio, la finale di Coppa Italia si è disputata mercoledì e qualche scoria psico-fisica appesantir­à le gambe, anche se in alcuni ruoli ci sarà forse turnover. Il Milan dovrà lavorare di strategia, sopravvive­re alle inevitabil­i ondate dei “gasperinia­ni” e approfitta­re dei loro momenti di pausa, quando si ritirerann­o per il reload. La vittoria è la priorità assoluta, ma non ci aspettiamo un Milan spavaldo a casa dell’Atalanta, sarebbe rischioso. Ci attendiamo un Pioli scacchista.

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